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Oggi, 6 marzo, è la Giornata europea dei giusti

ALBA Anche nella notte della Seconda guerra mondiale, al culmine della shoah, abbiamo i giusti che salvano molte vite a prezzo della loro stessa esistenza. Li ritroviamo nella tragedia africana nel 1994 in Rwanda. Alcuni tutsi, braccati dalle milizie interahamwe, furono protetti da vicini di casa, amici, a volte anche estranei – dell’etnia hutu, che si erano rifiutati di partecipare alla “caccia all’uomo” con il macete organizzata da altri hutu per sterminare la minoranza tutsi nel Paese.

Negli stessi anni in Bosnia la pulizia etnica colpiva migliaia di vittime innocenti e chi riuscì a sfuggire ai massacri fu aiutato nel medesimo modo, da vicini di casa, compagni di scuola, amici, o sconosciuti, di altre etnie.

Ancora oggi, in molte parti del mondo, tra i quali Ucraina, Israele, Palestina, questi soccorritori rischiano la vita, a volte la perdono nel portare aiuto alle vittime, divenendo vittime essi stessi. Altre volte perdono il lavoro, il benessere, il riconoscimento sociale, o vengono imprigionati, torturati, emarginati. In ogni caso, ancor prima di iniziare, sanno di correre un pericolo, ma preferiscono rischiare piuttosto che convivere con il peso del rimorso per essere rimasti indifferenti. Con la loro azione ogni volta “salvano il mondo intero”, come recita il Talmud.

Oggi, 6 marzo, è la Giornata europea dei giusti

Il 10 maggio 2012 i deputati di Strasburgo hanno istituito la Giornata europea dei giusti il 6 marzo, data della scomparsa dell’artefice del Viale dei giusti Moshe Bejski. A partire dalla definizione di Yad Vashem, abbiamo il concetto di giusto è esteso sino a includere quanti, in ogni parte del mondo, hanno salvato vite umane in tutti i genocidi e difeso la dignità umana durante i totalitarismi, primo firmatario David Sassoli.

Dal 7 dicembre 2017 la Giornata dei giusti in Italia è solennità civile: ogni anno il 6 marzo viene celebrato l’esempio dei giusti del passato e del presente per diffondere i valori della responsabilità, della tolleranza, della solidarietà.

La Giornata dei giusti dell’umanità viene celebrata con commemorazioni in Italia, in Europa e nel mondo, nei giardini dei giusti, nelle scuole, con le istituzioni, le amministrazioni locali, le associazioni del territorio e grazie al lavoro di tutti i soggetti che animano la rete che unisce le realtà impegnate nella diffusione del messaggio dei giusti.

Perché onoriamo i giusti con degli alberi? 

I giardini sono come libri aperti che raccontano le storie dei giusti: hanno il compito di presentare all’opinione pubblica gli esempi di quanti, mettendo a rischio la vita, la carriera, le amicizie, sono stati capaci di preservare i valori umani di fronte a leggi ingiuste o all’indifferenza della società.

I giardini sono luoghi di memoria, ma anche di incontro e di dialogo, in cui organizzare iniziative rivolte a studenti e cittadini per mantenere vivi gli esempi dei giusti non solo in occasione della dedica dei nuovi alberi, ma durante tutto l’anno.

Le iniziative in ricordo dei giusti nell’Albese

In occasione della giornata del 6 marzo 2024 vogliamo lanciare l’iniziativa Il libro dei giusti dell’Albese. Il progetto si concluderà nel 2025 con la pubblicazione di un volume che racconterà la vita dei giusti presenti nelle Langhe e nel Roero arricchito con ampie narrazioni corredate da fotografie e documenti d’epoca. Il piano di lavoro vede coinvolte tutte le scuole di ogni ordine e grado.

Vogliamo anche sostenere l’iniziativa Ricerca di nuovi giusti; persone che tra gli anni 1934-1945 hanno nascosto, protetto, nutrito i perseguitati affinché i loro nomi possano essere conosciuti e aggiunti all’Albo dei giusti e le loro biografie possano essere conservate dall’Associazione beato Giuseppe Girotti  e dal centro culturale San Giuseppe che hanno sede ad Alba nella chiesa di San Giuseppe nella sala beato Giuseppe Girotti.

Mercoledì 6 marzo 2024, alle ore 10, in viale Cherasca, area Palatucci e di tutti i giusti, avverrà l’annuale apposizione della targa aggiornata dei giusti e la corona floreale per rendere omaggio alle loro azioni coraggiose.

Roberto Cerrato del centro studi San Giuseppe legge il primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani: «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza»

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