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Un disegno di legge per riaprire i tribunali approvato anche dal Pd. Martinetti (5 stelle): «Una presa in giro»

Foto di repertorio
Foto di repertorio

CONSIGLIO REGONALE È stato approvato oggi dal Consiglio regionale del Piemonte un disegno di legge che ora verrà depositato al Parlamento nazionale per modificare il provvedimento 2012 che ha soppresso numerosi tribunali e sezioni distaccate tra cui Alba e Bra.

La proposta di legge è stata approvata grazie al supporto del Partito democratico che ha garantito il numero legale considerato il gran numero di assenti in Consiglio tra i banchi della maggioranza.

Spiega il consigliere Maurizio Marello, relatore del disegno di legge: «Il riordino fatto allora dal governo Monti ebbe motivazioni di carattere economico. Il Piemonte diede un contributo significativo, basti pensare che in Piemonte furono soppressi 7 tribunali (Pinerolo, Alba, Mondovì, Saluzzo, Acqui Terme, Tortona e Casale Monferrato), 10 sezioni distaccate di essi e le Procure a essi collegate».

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Il consigliere regionale Maurizio Marello

Ha ricordato ancora Marello: «Da allora si sono succedute iniziative anche parlamentari per tentare di far rivivere in tutto o in parte i tribunali soppressi e tuttora non ci è chiaro se sia stato raggiunto l’obiettivo economico che ha motivato la loro soppressione. Di certo si è assistito ad accorpamenti che hanno messo in grande difficoltà le sedi e che hanno generato disservizi e un servizio giudiziario che si è allontanato dai cittadini. I problemi della giustizia italiana rimangono gli stessi: carenza di personale e di risorse », ha spiegato.

«Io ero sindaco di Alba quando il tribunale venne chiuso e la mia città subì un’ingiustizia poiché era una sede funzionante per un vasto territorio. Ritengo perciò che vada sostenuta qualsiasi proposta che porti uno spiraglio di luce per far rinascere queste realtà, a prescindere da chi la porti e da quale sia il colore politico. Se questo disegno di legge può servire a dire al Governo che il Piemonte è presente lo trovo un fatto positivo. Mi chiedo però perché sia stato approvato alla fine della legislatura e perché altre regioni come Veneto, Puglia, Campania, Calabria, Abruzzo, Toscana l’abbiano già approvata molto tempo prima».

Ha concluso Marello: «Evidenzio il nodo economico sul quale è giusto insistere: è importante la riapertura, ma anche il fatto che questi tribunali poi funzionino. Credo che lo Stato da parte sua debba fare uno sforzo per far fronte alle spese che gli competono a partire da quelle relative al personale. Per riaprire questi Uffici giudiziari sono poi necessarie convenzioni tra Stato e Regioni che possano far fronte alle spese reali di riapertura».

Martinetti (M5s): «Una presa in giro nei confronti dei cittadini e dei professionisti del settore»

Nel corso dei lavori che hanno portato all’approvazione della proposta di legge al Parlamento sui tribunali il consigliere del Movimento 5 stelle Ivano Martinetti si è seduto nei banchi della presidenza indossando una maschera raffigurante il volto di Cirio, per sottolineare la sua stessa assenza, una costante in questa legislatura.

Un disegno di legge per riaprire i tribunali approvato anche dal Pd. Martinetti (5 stelle): «Una presa in giro»
Il consigliere Ivano Martinetti con la maschera di Cirio

«La soluzione al problema non può essere una leggina rivolta al Parlamento approvata in fretta e furia a 60 giorni dalle elezioni regionali e destinata a marcire nei cassetti di qualche ufficio legislativo di Camera o Senato», commenta l’albese. «Serve una seria presa di posizione da parte delle forze politiche al Governo, anche su impulso del Presidente della Regione. Così, in questi modi e con questi tempi, è solo una presa in giro nei confronti del territorio. L’ennesima».

Martinetti ricorda che non si ha notizia di una sola proposta di legge al Parlamento formulata dal Piemonte che si sia poi tradotta in legge dello Stato. «Si tratta di una operazione pre-elettorale bella e buona sulla pelle dei cittadini e dei professionisti del settore. Questa proposta di legge non contribuirà a riportare nemmeno un tribunale sul territorio.  Cirio al posto di inventarsi simili espedienti dovrebbe piuttosto fare un adeguato pressing sul Governo (del suo stesso colore politico), in particolare sul Ministero della giustizia, con l’obiettivo di rivedere la geografia dei tribunali in Provincia di Cuneo. Servizi letteralmente smantellati sul nostro territorio da Governi sostenuti anche dalla sua stessa compagine politica».

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