ALBA Non sono certo passate inosservate le scritte e i segni apparsi da sabato pomeriggio sulle vetrine esterne della sede di Coldiretti, ad Alba, in corso Matteotti, tra l’altro rinnovata di recente.
Con vernice rossa e nera, sono state scritte frasi contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo sulle colline di Langhe e Roero, con condanne forti nei confronti degli imprenditori agricoli. Un fenomeno presente e con contorni molto preoccupanti, come hanno portato alla luce le inchieste recenti coordinate dalla Procura di Asti. Tutto parte dai meccanismi di gestione della manodopera, con l’insinuarsi di pseudo-cooperative senza scrupoli – decisamente non rispettose di quanto prevede la legge in materia di diritti dei lavoratori – a cui imprenditori si rivolgono per trovare braccianti.
Proprio ieri, 4 agosto, ha aperto i battenti il dormitorio allestito dal Comune e da diverse associazioni all’interno della palestra della scuola media Macrino. Una soluzione tampone, che rimarrà attiva fino alla fine del mese, durante la chiusura estiva del Centro di prima accoglienza della Caritas in via Pola. Gli ospiti sono in gran parte lavoratori africani nelle vigne, finiti nella rete del sistema.
Il corteo e la rivendicazione di Mononoke
Il giorno precedente all’apertura del dormitorio, sabato 3 agosto, hanno sfilato per le vie di Alba gli attivisti del collettivo albese Mononoke, insieme ad altri collettivi, proprio per prendere posizione contro le politiche locali in materia di contrasto al caporalato e per denunciare pubblicamente la filiera del vino.
Sono stati proprio loro, attraverso le loro pagine social, a rivendicare i vandalismi sulla sede di Coldiretti. Hanno scritto sulla pagina di Mononoke: «Coldiretti e Confagricoltura sono coinvolti. Ecco perché abbiamo deciso di sanzionare una delle loro sedi albesi: un bene di lusso è prodotto col sangue degli ultimi , ed è impossibile impossibile che gli imprenditori e i loro lacchè non sappiano come funzioni la propria filiera ».
Qui il post sulla pagina Facebook di Mononoke:
f.p.