Abitare il piemontese: la parola della settimana è Civich

Significa: civico, vigile urbano, guardia comunale, agente di polizia locale

Abitare il piemontese: la prima parole del 2022 è Brusacheuȓ

ABITARE IL PIEMONTESE Tra i vari scorci di storia culturale popolare piemontese c’è sicuramente la famosa canzone Òj madama. Risale a tempi in cui la gente si trovava sotto le travi delle osterie per giocare a carte e fare discorsi che potevano trasformarsi in opinione pubblica, quindi in canzoni.

Òj madama ch’a ciapa, ch’a pìja, ch’a pòrta mach via ch’a fàssa antension
Ch’a-i é ‘l civich an sëȓ canton, ch’a-i é ‘l cìvich an sëȓ canton (…).

Si tratta di una dei più noti stornelli popolari con il tempo modificato a tal punto da assumere valore di satira e protesta sociale.

È sul civich che poniamo l’accento questa settimana, ovvero il vigile urbano, la guardia comunale che, nel prosieguo della canzone, svolge due attività: la prima è sicuramente fare la contravvenzione, la seconda varia a seconda della censura applicata. Ma la Polizia locale, il civich, ha una storia importantissima che si perde nella notte dei tempi e che ha seguito di pari passo lo sviluppo piemontese e poi italiano.

Il corpo di Polizia municipale fu istituito a Torino nel 1360 da Amedeo VI. Inizialmente composto da persone di servizio e cavalieri dell’ordine, cambiò nome in Cavalieri di virtù nel 1500 e successivamente in Cavalieri politici nel 1679. Nel 1724, re Vittorio Amedeo II creò le Guardie del vicariato, trasferite poi alle torri Palatine. Con il tempo il corpo si riorganizzò aumentando le unità: nel 1791 nacquero le Guardie civiche e gli Arcieri, questi ultimi sostituiti poi da Guardie rurali e campestri. Nel 1860 il Consiglio comunale di Torino incentivò il reclutamento, raggiungendo 290 unità. Nel 1904 si formarono i primi agenti ciclisti e nel 1925 la squadra Viabilità. Nell’ultimo secolo, Vigilanza fluviale, Vigili urbani, Polizia municipale e Polizia locale sono i nomi in cui si è identificato il civich nelle sue mansioni sempre più capillarizzate.

Questa parola piemontese è una voce semidotta proveniente dal latino civicum (civico), all’interno di un originario sintagma di sostantivo maschile, derivato da civis (cittadino). È sicuramente da mettere in relazione al francese civique (civico) nell’accezione di vigile urbano, in quanto garante del rispetto dell’educazione civica, ma confrontabile anche col sintagma guardia civica, corpo armato di cittadini che difendevano le conquiste politiche del Risorgimento.

Paolo Tibaldi

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