Domenica 20 settembre presso la Casa diocesana di Altavilla, il Consiglio regionale di Azione cattolica ha dato il via al cammino assembleare elettivo delle 17 associazioni di Piemonte e Valle d’Aosta, rappresentate dai loro responsabili diocesani. Relatore l’assistente nazionale degli Adulti e del Movimento lavoratori dell’Azione cattolica italiana, don Emilio Centomo.
Dopo la Messa che ha dato il “la” alla giornata, la relazione si è sviluppata con l’accostamento della figura di Barnaba (Atti, 4-11-13- 14) a quella del responsabile. L’invito a essere persone di coraggio perché la grazia del Signore si manifesta pienamente nella debolezza, ad avere la giusta determinazione nel formare un gruppo di giovani e di adulti che fa crescere e maturare uno sguardo ottimista «vivendo la bellezza della fede che dà forma alla vita» (come scritto nella bozza del documento assembleare nazionale che ogni presidenza diocesana sta approfondendo) è stato riassunto così: «La fede viene dal racconto. Viene da qualcuno che racconta come e quando Dio per lui è stato importante. E racconta con le parole della vita e con le parole della Scrittura».
La riflessione è proseguita richiamando il momento cruciale del discernimento personale e comunitario che ogni responsabile è invitato ad attuare per chiamare altri alla responsabilità, per decidere circa la propria disponibilità, per organizzare le associazioni valorizzando le persone e curando le relazioni interpersonali. Don Centomo ha concluso con una serie di buone pratiche per la vita spirituale di ciascuno. Dal ricco confronto tra i componenti l’assemblea sono emersi altri elementi di riflessione legati alle varie Chiese locali piemontesi e alle realtà territoriali.
Nel pomeriggio i laboratori hanno contribuito ad approfondire e declinare concretamente per le nostre realtà locali i capisaldi della spiritualità presenti nel documento assembleare: fraternità, interiorità, responsabilità, ecclesialità, adesione e vita associativa.
Lunedì 21, la Delegazione regionale ha invitato gli assistenti diocesani e parrocchiali, sempre sotto la guida di don Centomo, a confrontarsi e a riflettere sull’accompagnamento spirituale dei laici responsabili a vari livelli nell’associazione. Erano presenti una ventina di sacerdoti provenienti da Torino, Acqui, Alba, Asti, Fossano, Mondovì, Susa. Il confronto è stato sereno e ricco di spunti molto interessanti, a partire dalla relazione che ha ripreso la domanda di Filippo (Atti 8):«Sai quello che fai sapere?». Di qui l’invito a rimanere uniti nel Signore per poter portare frutto, a stare vicini alla gente, a mettersi a fianco dei laici più che star loro davanti, a scoprire con senso di fede i carismi concessi ai laici e a formare cristiani adulti evitando il dottrinarismo, il moralismo e lo spontaneismo. Promuovere una vera spiritualità che non si riduca a pratiche di devozione, a fuga dal mondo, ma incentivi l’assunzione di responsabilità nel mondo è stato esplicitato con questa sollecitazione: «È tempo per i laici di mostrare che la vita è il luogo in cui si manifesta il mistero di Dio».
Don Emilio ha richiamato fortemente lo stretto legame tra fede e vita, che è il principio formativo dell’Azione cattolica, sottolineando che principio è inizio, ma al contempo anche meta ideale verso cui si tende; è ciò che dà forma, che fa convergere e indirizza.
Anna Maria Tibaldi, responsabile regionale di Azione cattolica