Alleanza Cooperative Piemonte, Paschetta nuovo presidente

TORINO A Torino, presso la Casa della Cooperazione, si è tenuta l’assemblea dell’Alleanza delle Cooperative del Piemonte. Durante l’incontro, a cui sono stati convocati i delegati delle cooperative delle tre centrali regionali Confcooperative, Legacoop e Agci, sono stati eletti gli organi sociali dell’Alleanza. È stato eletto presidente Domenico Paschetta (Confcooperative), che succede a Giancarlo Gonella (Legacoop). Domenico Paschetta, che riveste anche l’incarico di presidente di Confcooperative Piemonte e di Confcooperative Cuneo, avrà il compito di guidare le 1.770 imprese cooperative piemontesi aderenti nel processo, già da tempo avviato, che culminerà nella fusione delle tre associazioni di rappresentanza nel nome dell’Alleanza delle Cooperative del Piemonte.

paschetta
Domenico Paschetta.

Un passaggio importante – ha affermato Paschetta – che semplifica la rappresentanza del movimento cooperativo e consente un necessario processo di integrazione. Il rafforzamento delle politiche di rappresentanza e la creazione di maggiori opportunità per le imprese sono infatti le ragioni principali alla base di questo processo. Le diverse identità delle nostre imprese, espressioni di storie e culture diverse, non saranno annullate, ma favoriranno un reciproco e importante arricchimento, promuovendo lo sviluppo di strategie comuni, economiche e politiche, che già ora contraddistinguono il nostro agire”.

Tra le azioni promosse attualmente dall’Alleanza la raccolta di firme, sia sul livello nazionale sia su quello regionale, per una proposta  di legge di iniziativa popolare che metta fuori gioco le false cooperative. “L’Alleanza – ha spiegato il presidente uscente Giancarlo Gonella nel suo intervento introduttivo – chiede al Parlamento di approvare una legge che, con misure più severe e più incisive,  contrasti il fenomeno delle false cooperative, imprese che utilizzano strumentalmente la forma giuridica della cooperazione perseguendo finalità estranee a quelle mutualistiche”. Le false cooperative inquinano l’immagine del movimento cooperativo tutto, che alla prova dei fatti, rappresenta una realtà sana e capace di reagire alla crisi.

I numeri, per quel che riguarda le cooperative aderenti alle tre centrali regionali, e dunque soggette a regolari controlli revisionali, parlano da soli. Aumenta il numero di addetti, che passa da oltre 59.000 nel 2010 agli attuali 70.600, con un balzo del 19 per cento. Se si considera che oltre l’80 per cento dei contratti è a tempo indeterminato, e questo già nel 2013, si coglie quale sia stata la reazione delle imprese cooperative alla crisi: hanno rafforzato l’investimento sul lavoro, nonostante subiscano anch’esse l’impatto della crisi, mantenendo fede alla loro principale vocazione, quella di sostegno ai soci e ai bisogni della collettività, e non quella, tipica delle società profit, di remunerare il capitale. Il numero dei soci supera il milione e centomila, mentre il valore della produzione è di 15 miliardi e 58 milioni, quasi due miliardi in più rispetto al 2010.

Banner Gazzetta d'Alba