La Cina premia quattro vini Piemontesi, ma l’Italia è solo al quinto posto per vendite con il paese orientale

Il vino sta diventando sempre più globale

CINA Quattro vini piemontesi sono stati insigniti del doppio oro Cwsa 2016. Si tratta di uno dei premi maggiormente ambiti organizzati nel paese della Grande Muraglia. Un concorso a cui ogni anno  partecipano migliaia di aziende vinicole nel mondo.

I quattro vini premiato sono il Malvasia di Castelnuovo Don Bosco 2015 Cascina Gilli, il Barbera d’Alba Superiore 2012 e il Barbaresco 2012 dei Poderi Elia, e il Ruché di Castagnole Monferrato delle cantine Morando.

I grandi assenti sono i vini simbolo del territorio, a partire dal Barolo, segno di una penetrazione nel mercato cinese ancora recente. Per questo le preferenze dei cinesi rimangono orientate verso vini meno strutturati.

Tanta la strada da recuperare

Si tratta comunque di una tendenza che sta cambiando. I vini italiani provano a recuperare il terreno perduto in particolare dopo l’incontro  fra il premier Matteo Renzi e il cinese Jack Ma, fondatore di Alibaba, colosso che da solo fattura l’80% dell’e-commerce dell’intera Cina, con 21 milioni di consumatori nel mondo del vino.

L’Italia è il primo Paese produttore al mondo, ma è quinto nell’export in Cina alle spalle di Francia, Australia, Cile e Spagna. Tanta la strada da fare per scalare posizioni in un mercato che cresce, capace di importare più di un miliardo di dollari di vino nella prima metà del 2016.

Marcello Pasquero

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