Odissea senza fine per gli ex dipendenti della Siecab di Bra

Odissea senza fine per gli ex dipendenti della Siecab di Bra

BRA Giorni di apprensione per una quarantina di ex dipendenti della Siecab di Bra ceduti alla società Saviglianese “Eurotec”, tra ritardi nei pagamenti degli stipendi e una sfiducia diffusa che impedisce di pensare a un futuro che non sia grigio.

La vicenda della Siecab è arcinota con il fallimento dichiarato dal tribunale di Asti a fine 2017 che ha messo fine a una azienda nata negli anni Ottanta come ditta di progettazione e realizzazione di impianti elettrici industriali e dell’indotto ferroviario. Per anni l’azienda braidese era diventata un punto di riferimento nella produzione di robot e macchinari con brevetti all’avanguardia nei settori del trasporto pubblico e dell’industria alimentare.

Una crescita costante fino a superare i 150 dipendenti. Poi il declino con investimenti sbagliati e un crollo nelle commesse dovute alla crisi, fino al fallimento e alla nomina del curatore fallimentare, il commercialista torinese Enrico Stasi.

Niente da fare per 14 impiegati amministrativi rimasti in carico alla Siecab e licenziati, gli altri 85 dipendenti dell’azienda braidese sono stati ricollocati con la cessione di rami d’azienda alla svedese Panlink (ramo wiring) e alla Eurotec di Savigliano (rami Service e Automation).

Mentre per i dipendenti della Panlink il futuro si presenta migliore, per il personale trasferito in Eurotec il futuro rimane amaro, nonostante la scadenza del contratto fissata a giugno 2020

La situazione si presenta tutt’altro che rosea dal primo momento: «Eurotec dopo essersi presentata in riunione con tutti i dipendenti piena di buone intenzioni per il rilancio del ramo di automazione, maggiormente colpito dalla crisi Siecab, si è resa totalmente inadempiente. La continuazione delle commesse in corso è apparsa subito molto difficoltosa poiché non sostenuta finanziariamente, mentre gli investimenti promessi e necessari per il rilancio non sono attuati».

Purtroppo si ripresentano le difficoltà riscontrate dai dipendenti in Siecab: «Fornitori non pagati, servizi non forniti o sospesi, stipendi pagati fin dal primo mese, in ritardo. Il team dedicato al rilancio di Eurotec è presto scomparso con la sede di Bra lasciata a sé stessa».

Tanto che i dipendenti dei due rami, 37 nel complesso raccontano di aver lavorato nel mese di dicembre senza riscaldamento: «Alle innumerevole richieste di spiegazioni e chiarimenti per i continui ritardi nei pagamenti, la direzione ha continuato a negarsi adducendo, come unica scusante, che “se il cliente non paga, l’azienda non paga i dipendenti”.  A dicembre alla richiesta d’incontro da parte del sindacato, dopo l’ennesimo stipendio pagato in ritardo e a solo metà del personale, l’azienda si è sottratta ancora una volta al dialogo posticipando, a data da definire l’incontro».

A fine gennaio si concretizza la paura di molti dei dipendenti: «Voci insistenti incominciano a girare sulla notizia che l’Eurotec abbia dato ufficiale disdetta del contratto d’affitto “Automation”, al curatore fallimentare. Ci è stata confermata la disdetta minimizzando e sostenendo che tutto sia ancora da decidere e da valutare, che forse ci sia ancora speranza».

Quale potrà essere ora la prossima mossa dell’azienda saviglianese e quale il futuro dei 19 dipendenti del ramo “Service” e soprattutto dei 18 del ramo “Automotive”? Gazzetta d’Alba seguirà gli sviluppi della vicenda nella speranza di nuove prospettive per decine di lavoratori che speravano di aver trovato finalmente la serenità lavorativa.

Marcello Pasquero

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