Il Governo ha varato la riforma dell’ordinamento penitenziario

Era stato anche in carcere ad Alba l'egastolano fuggito

ALBA Dopo molti rinvii nel periodo elettorale, lo scorso 16 marzo il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla riforma dell’ordinamento penitenziario, che ora passerà al vaglio delle commissioni parlamentari per completare l’iter richiesto.

L’obiettivo del testo è rendere più attuale il sistema italiano, con particolare riferimento a una maggiore possibilità di accesso alle misure alternative per chi è stato condannato a una pena esigua e che oggi deve fare in conti con una procedura macchinosa.

Così commenta Alessandro Prandi, garante comunale per i detenuti, che insieme ai colleghi di tutta Italia sostiene da mesi l’importanza della riforma: «Il 16 marzo è stata davvero una bella giornata. Il Governo ha deciso di proseguire nell’approvazione definitiva del decreto che introduce significative modifiche dell’ordinamento penitenziario, adeguandolo agli orientamenti della Corte costituzionali e delle Corti europee», esordisce, per poi proseguire: «Si riaffermano così i principi dell’articolo 27 della Costituzione, che prevede una pena non lesiva della dignità della persona e capace di offrire ai detenuti concrete possibilità di reinserimento sociale».

E  conclude: «Questa decisione dà fiducia ai detenuti, agli operatori e ai tanti volontari che operano nelle nostre carceri. Si tratta di un’occasione da non sprecare, per produrre cambiamenti immediati. Come garanti, faremo la nostra parte».

Francesca Pinaffo

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