Le «inutili chiacchiere», come le ha definite Antonio Degiacomi, non macchieranno le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia. L’Assessore alla cultura allude alle esternazioni di esponenti locali e nazionali della Lega nord, i quali hanno dipinto la festa come «inutile» e «troppo costosa» (sospendere le attività del Paese per un intero giorno e finanziare i festeggiamenti comporterebbe più danni che profitti).«Solo in Italia possono accadere simili assurdità. Qualsiasi altro Paese avrebbe onorato la ricorrenza con entusiasmo », ha chiuso l’Assessore, annunciando il programma.
Alle 11 del 17 marzo nel Duomo verrà celebrata la Messa dal vescovo Giacomo Lanzetti; alle 16.30 in piazza Risorgimento è prevista una manifestazione musicale con la partecipazione degli Sbandieratori albesi, della banda musicale Ars et labor, del coro Stella alpina della Famija albèisa e dell’orchestra della media Vida-Pertini. Alle 12 albesi e turisti saranno ospiti del Mercato della terra, in piazza Pertinace, dove verrà offerto un “aperitivo tricolore” nel quadro dell’apertura speciale, dal titolo: Un anno di mercato della terra, 150 anni d’Italia. L’assessore Massimo Scavino: «Festeggeremo il successo del primo anno del mercato e l’unità d’Italia anche con un allestimento che riporterà Alba nell’epoca risorgimentale».
L’agenda dei festeggiamenti prosegue alle 18 con un Consiglio comunale aperto, durante il quale interverrà Silvano Montaldo, docente di storia sociale presso la facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Torino. L’epilogo sarà pirotecnico, con lo spettacolo di fuochi d’artificio nel parco Sobrino a partire dalle 21.
«Si tratta di una festa cruciale, sinonimodi unione e libertà», spiega Degiacomi. Sull’onda di tale concezione il Comune non ha emesso alcuna ordinanza relativa all’apertura dei negozi. «Gli esercenti che vorranno sfruttare l’occasione per riposarsi saranno liberi di farlo, coloro che preferiranno contribuire alla “mobilità commerciale” dell’evento potranno tenere aperto». Il punto forte della giornata sarà però il Consiglio. Spiega Montaldo, relatore e protagonista: «La prolusione titolerà Alba, gli albesi e l’unità d’Italia. Si approfondiranno argomenti e personaggi inediti, non esclusivamente “i soliti noti” – il generale Govone o il ministro Coppino –, ma si tenterà di dar voce a quanti, da dietro le quinte, hanno determinato le vicissitudini del Paese». Ad esempio, «i compagni di Garibaldi: molti arrivavano da Alba e dai territori circostanti, sebbene la maggioranza della gente, oggi, l’abbia dimenticato».
Verrà evidenziato, dunque, il ruolo ricoperto dalla città durante il Risorgimento. Numerose le attività collaterali durante il 2011: una su tutte, la mostra Le Langhe di Camillo Cavour. Dai feudi all’Italia unita, presso la fondazione Ferrero, dal 18 giugno al 13 novembre (vedi a pag. 11). L’esposizione troverà completezza nell’allestimento di un percorso turistico sulle colline, un itinerario storico-culturale coordinato dall’Atl per esplorare le multiformi memorie risorgimentali di Langa.
Matteo Viberti