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Castellengo: ecco perché il piano non passò

Carlo CastellengoCastellengo, la scelta di non partecipare al Consiglio comunale che ha approvato il progetto preliminare del Piano regolatore non è stata condivisa da più di un esponente di centro-destra ed è apparsa devastante per l’immagine della coalizione. In che modo avete assunto la decisione?

«I consiglieri di centro-destra (Pdl e Lega nord) hanno di comune accordo scelto di non partecipare al Consiglio del 15 luglio per l’approvazione del preliminare del Piano regolatore al fine di rendere palese che la richiesta di rinvio – motivata in più sedi dall’inopportunità della data, quando il termine per effettuare le osservazioni sarebbe scaduto nel periodo delle vacanze estive – non era stata considerata. A nostro avviso sarebbe stata opportuna l’approvazione del preliminare agli inizi di settembre, per aver così il tempo di portarlo a conoscenza della società civile (comitati di quartiere, associazioni di categoria). Nonsussistevano motivi per affrettarsi, anche perché il documento è stato reso disponibile ai consiglieri solo a partire dal 13 luglio e quindi due giorni prima della sua adozione. Il Consiglio del 15 sarebbe stato, invece, un’utile occasione per far conoscere il Piano regolatore alla città».

Avrebbe detto “sì” al Piano se la discussione fosse stata procrastinata?

«Nelle linee generali lo considero un ottimo Piano, ma, alla luce dei cambiamenti apportati dall’Esecutivo Marello, sarà necessario valutare le carte e sentire l’opinione dei quartieri e degli albesi».

Che cosa farete ora?

«Valuteremo, appunto. Auspichiamo che, per il futuro, la maggioranza si confronti con la minoranza per raggiungere soluzioni condivise per il bene della città, ferme restando le diverse responsabilità. Certe discrepanze vanno lenite. Speriamo che, nella fase delle osservazioni, il Piano possa migliorare».

Però, nella Conferenza dei capigruppo precedente al Consiglio, non risulta lei abbia posto obiezioni, se non quella della pubblicazione deldocumentourbanistico a settembre. «Fu una decisione corale e la scelta di non partecipare al Consiglio venne comunicata dal coordinatore del Pdl Domenico Boeri, dal suo vice Emanuele Bolla, nel corso di una conferenza stampa indetta prima del Consiglio; in quel frangente venne anche informato l’assessore regionale Alberto Cirio».

Eppure, l’ex sindaco di Alba Giuseppe Rossetto ha sollevato dure critiche la scorsa settimana.

«Da Gazzetta abbiamo appreso che Rossetto non ha condiviso la scelta e che avrebbe preferito la nostra partecipazione al Consiglio. Si tratta di un’autorevole e legittima opinione, ma non è conforme a quella dei consiglieri comunali di centrodestra e dei rispettivi partiti di appartenenza. Nella foga dell’intervista Rossetto si è lasciato andare a giudizi che non tengono in conto la realtà».

Si riferisce alla vicenda della mancata approvazione del preliminare del Piano prima della fine della consiliatura Rossetto?

«Sì. Va detto che il progetto preliminare del Piano regolatore non fu portato all’approvazione dalla maggioranza dei consiglieri di centro-destra in carica prima delle ultime elezioni. Infatti, l’attuale Vicepresidente della provincia ne cita come favorevoli solo tre, il che vuol dire che i più non erano d’accordo. Alla riunione nella quale venne deciso il rinvio dell’approvazione, non partecipai: non fui invitato non potendo, come assessore, votare il documento urbanistico.

Probabilmente, in quella riunione, vista la campagna elettorale in corso, che avrebbe comportato un cambio di Amministrazione, parve inopportuno approvare il progetto. La giudico una scelta rispettosa nei confronti della compagine alla guida della città. Forse, i consiglieri hanno voluto cogliere l’opportunità di far approvare il Piano da un’Amministrazione diversa da quella che l’aveva predisposto, un’Amministrazione guidata da un Sindaco appartenente a una famiglia che aveva significativi interessi per immobili ancora nella loro disponibilità. Come Rossetto ben ricorda non fui, in linea di principio, contrario all’ipotesi di realizzare le “torri”, maaltri personaggi del centro- destra dissentirono».

Cavalli – un esponente di centro-destra nominato Presidente del Consiglio – ha partecipato, astenendosi sul Piano. Una spaccatura?

«Il Presidente del Consiglio comunale, nominato a tale carica su designazione della minoranza, ha, nel tempo, voluto segnare una differenza di atteggiamento rispetto agli altri consiglieri di centro-destra, scegliendo un atteggiamento di solitudine rispetto ai comportamenti assunti di comune accordo. In tale solco si può spiegare il suo intervento in Consiglio sul Prg. Il suo comportamento è legittimo anche se non condivisibile».

Cavalli ha parlato di suicidio del centro-destra…

«Sono valutazioni personali, masiamo di opinione diversa; il giudizio lo daranno gli elettori alla prossima tornata amministrativa, un giudizio che attendiamo con serenità».

Maria Grazia Olivero
Foto Marcato

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