Via l’Imu, ma la sostanza non cambia

Alba protagonista su Rai3 domani mattina

L’INTERVISTA La notizia della nuova tassa sui servizi comunali è arrivata anche in piazza Duomo. Ne parliamo con il vicesindaco Franco Foglino.

franco_foglino

Che cosa cambia nel bilancio con la cancellazione dell’Imu sulla prima casa?

«Il Comune aveva previsto di incassare un milione e 100 mila euro.Etanto dovrà incassare. Venendo a mancare questa somma destinata a finanziare spese correnti, sarà indispensabile un trasferimento statale di pari valore».

E nel 2014 cosa accadrà?

«È impossibile fare previsioni. Di certo, non staremo con le mani in mano e da qui alle prossime settimane proseguiremo nella stesura del bilancio preventivo».

Alla voce “entrate tributarie” del preventivo 2014, quali cifre compariranno?

«Faremo i conti come se fossero ancora in vigore Imu e Tares, prevedendo cioè di incassare la quota parte comunale di Imu ammontante a circa sei milioni e mezzo di euro e quella dei rifiuti pari a circa 5,5 milioni. C’è poi la quota parte statale di Imu che sfiora i sei milioni: sarebbe bello se il Governo rinunciasse a questa somma e la mettesse a disposizione del Comune, ma credo che ciò non accadrà».

Dalle vostre previsioni si evince che i cittadini, a differenza di quanto assicurato da Enrico Letta, non avranno sconti. «Che sia Imu, Tares o Service tax, la sostanza non cambia.

Gli enti pubblici, nel momento in cui erogano un servizio, sostengono una spesa che va coperta e, dato che gli enti pubblici non possono contare su ricavi, i proventi delle tasse diventano fondamentali per far funzionare la macchina pubblica».

Che cosa cambierà per i contribuenti?

«Credo poco, purtroppo. Questo perché i costi dei servizi comunali rimarranno per lo più invariati e, pertanto, gli albesi dovranno versare le stesse cifre. Il compito del Comune sarà di contenere il più possibile le spese, senza comunque intaccare la qualità dei servizi».

L’idea di tassare i proprietari di case sfitte?

«Quello delle case sfitte resta un fenomeno difficile da monitorare e da tassare».

Pare che anche gli affittuari saranno colpiti dalla nuova tassa.

«Non credo sia una strada percorribile. Si rischia di mettere sul lastrico migliaia di famiglie ».

Non è sufficiente cancellare l’Imu sulla prima casa per alleggerire il peso fiscale che grava sulle famiglie?

«No, anche perché, a mio parere, una parte dell’Imu abrogata dovrà comunque essere compresa nella Service tax. Gli italiani non avevano bisogno di questa abrogazione: ci sono altre tasse molto più penalizzanti – come Iva e Irpef – che se ridotte faciliterebbero la vita delle persone e, probabilmente, aiuterebbero la ripresa dei consumi. Il Governo non può chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini, ma deve tagliare dove effettivamente ci sono gli sprechi (ministeri, società partecipate, pensioni d’oro, compensi ai parlamentari)». Enrico Fonte

Banner Gazzetta d'Alba