Sanità: inaugurata la super-tac del “San Lazzaro” di Alba

ALBA È La macchina per la tomografia assiale computerizzata (tac) più evoluta del Piemonte, donata al “San Lazzaro” dalla fondazione Nuovo ospedale Alba Bra. È stata inaugurata sabato 12 aprile, alle 11.

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La nuova tac, acquistata dalla Fondazione, grazie alla campagna di raccolta fondi partita lo scorso autunno che ha permesso di donare anche  un  nuovo ecografo di Bra, è in grado di fotografare anche il cuore in movimento, in virtù della tecnologia a 128 strati, di molto superiore a quella a dieci strati del macchinario per la tac in funzione nell’ospedale di Alba dal 2004. Le due attrezzature di ultima generazione, tac ed ecografo, sono costate 610 mila euro e, nel contratto d’acquisto, prevedono anche il trasferimento nel nuovo ospedale di Verduno.

«È stato avviato un programma di formazione per i radiologi che utilizzeranno la macchina» spiega Luciano Scalise, direttore della fondazione Nuovo ospedale Alba Bra. «Ogni anno sono oltre mille i pazienti di Langhe e Roero che necessitano della Tac».

«L’esperienza della Fondazione – ha affermato il sindaco  di Alba Maurizio Marello – è straordinaria. Il tessuto economico del territorio che in passato ha sostenuto individualmente e concretamente l’ospedale fornendo macchinari indispensabili, come hanno fatto le famiglie Miroglio e Ferrero, oggi  in modo strutturato con la Fondazione contribuisce alla realizzazione del nuovo ospedale».

Il Sindaco ha poi ricordato anche il ruolo importante della Fondazione ai tempi della battaglia condotta dai Sindaci del territorio per la salvezza dell’Asl Alba-Bra a rischio di soppressione dal piano sanitario regionale di quattro anni fa.  «Senza la Fondazione noi sindaci non ce l’avremmo fatta», ha detto Marello. «La Fondazione ha fatto capire che la nostra non era una battaglia di campanile ma c’erano anche imprenditori privati impegnati a far funzionare bene la sanità pubblica e questo fu convincente».

Perciò, il Sindaco, accanto al Direttore Generale dell’Asl Francesco Morabito ha  ringraziato la Fondazione, il suo presidente Dario Rolfo e il suo direttore Luciano Scalise. «Questo è straordinario soprattutto perché oggi noi non abbiamo gli stessi diritti degli altri. Perché il nuovo ospedale tarda a venire, perché abbiamo una quota capitaria bassa, perché ci siamo sempre aggiustati da soli.  Questo non va bene soprattutto in tempo di crisi quando emergono con evidenza le contraddizioni e le disparità di trattamento che vanno affrontate. Per questo come Conferenza dei sindaci dell’Asl Cn 2 abbiamo approvato un documento sul problema. Non è il primo. Ne abbiamo fatti tanti. Ora vogliamo delle risposte positive. Noi quello che potevamo fare l’abbiamo fatto. Adesso coloro che hanno delle responsabilità superiori  sulla sanità, sull’ospedale, sulla strada di accesso, devono considerare queste come una priorità».

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