Crisi, Piumatti: La politica intervenga, mille cuneesi rischiano il posto di lavoro

piumatti-bra-serviziECONOMIA «La politica intervenga o da qui a fine anno solo nella Granda perderemo altri mille posti di lavoro». Giuseppe Piumatti (foto), patron di Bra Servizi e Confapi, lancia l’allarme sulla base delle analisi previsionali elaborate da Excelsior-Unioncamere e relative, nel caso specifico, al livello provinciale. «Mi rendo conto che stiamo parlando di più generali tendenze negative su scala nazionale», precisa Piumatti, «ma il dovere della politica è quello di non arrendersi alla ineluttabilità delle tendenze congiunturali. Ritengo le analisi di Unioncamere assolutamente lucide e realistiche, in linea con le stime in nostro possesso e mi auguro che su di esse non cali il silenzio politico-istituzionale, ma si costruiscano dei solidi anticorpi per scongiurare il manifestarsi pratico dei numeri prefigurati nelle rilevazioni preventive dell’anno in corso».

I dati sono impietosamente chiari: il Centro studi del sistema camerale prevede, per il contesto cuneese, 5.950 avviamenti e 7.430 cessazioni di rapporti lavorativi alle dipendenze. «Ribadisco», conclude Piumatti, «la necessità di costituire, d’accordo con le istituzioni provinciali e prefettizie che so essere estremamente sensibili sulla questione sociale, produttiva e occupazionale, una cabina di regia di area vasta sulla crisi della Granda, in modo da prevenire nella misura massima possibile, con gli strumenti finanziari, fiscali e amministrativi attuali, le negatività maggiori e da indicare le aree territoriali e settoriali che nella nostra provincia potrebbero rappresentare una prima inversione di tendenza. Come non mi stancherò mai di dire, la Granda non chiede sostegni a fondo perduto; chiede semmai binari adeguati per tornare a essere la locomotiva regionale e del Nord Ovest che tutti conoscevamo. La delegazione regionale e parlamentare della nostra provincia deve essere la naturale interprete di questa istanza del tutto ragionevole».

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