TORINO «L’incidenza delle sindromi influenzali nella quarta settimana del 2015, in Piemonte, continua ad aumentare: l’incidenza totale è di 12,6 casi per 1.000 assistiti, con una stima di circa 47mila persone ammalate nella quarta settimana del 2015», informa l’Assessorato regionale alla sanità. «Nell’età pediatrica (0-14 anni) l’incidenza è di 31 casi per 1.000 assistiti, nella fascia 15-64 anni di 22,5 e nelle persone con più di 64 anni di 4,2. I dati piemontesi corrispondono a quelli medi nazionali (11 casi per 1000) e sono indicativi di una epidemia in atto».
Secondo gli esperti la curva epidemica mostra ancora tendenza a crescere e dovrebbe raggiungere il suo picco nel corso della prossima settimana.
Il sistema di sorveglianza sui servizi di emergenza segnala, nella quarta settimana del 2015, che i passaggi in pronto soccorso per sindrome influenzale sono stati pari a circa 11% del totale, mentre i ricoveri dovuti ad influenza sono stati pari al 14% dei ricoveri totali disposti dal pronto soccorso. «I valori sono superiori ai livelli attesi (codice giallo) e mostrano ancora tendenza a crescere. I casi gravi, che hanno richiesto il ricovero in terapia intensiva, sono stati, in tutto, 25 di cui 4 deceduti. Si tratta, per lo più, di soggetti d’età non avanzata con compromissione del sistema di difesa oppure con condizioni cliniche che predisponevano alle complicazioni», aggiungono dall’assessorato.
La copertura vaccinale raggiunta in Piemonte è stata inferiore a quella degli scorsi anni: dato lo scopo protettivo di tale pratica, è molto difficile prevedere l’impatto finale di questo calo sulla salute dei Piemontesi. Finora le caratteristiche generali dell’epidemia in corso non sono indicative di maggior diffusione o gravità rispetto agli anni scorsi. In particolare i casi più gravi sono così rari in numero da non consentire generalizzazioni o previsioni di impatto.