ALBA La proposta, lanciata mesi fa dal consigliere di opposizione Emanuele Bolla per limitare l’apertura di attività enogastronomiche straniere, aveva infiammato il Consiglio, il quale a ottobre l’aveva respinta con i voti contrari di maggioranza e Movimento 5 stelle. Ora il capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia torna sulla tutela dei prodotti albesi da un’altra visuale, con una proposta che supera i confini comunali. Istituire un’esposizione locale permanente che dia visibilità alle tipicità di Langhe e Roero – inizialmente agroalimentari, ma successivamente potrebbero essere coinvolte nel progetto anche le eccellenze di artigianato e commercio – per far sì che i turisti, visitando Alba, possano scoprire le primizie che offre il territorio.
Bolla vorrebbe far sì che la città del tartufo bianco sia concretamente la capitale del territorio. Per l’esponente del centro-destra «il punto di partenza dev’essere la creazione di una rete che unisca le tipicità agroalimentari (anche lavorate) locali, coinvolgendo i circa sessanta Comuni di Langhe e Roero ma anche i consorzi e gli enti di tutela e promozione, l’Atl, le organizzazioni di categoria e l’associazione per il paesaggio che gestisce il sito Unesco».
Nel passo successivo l’Amministrazione di Alba, che dovrebbe tirare le fila dell’iniziativa, dovrebbe gratuitamente mettere a disposizione gli spazi in cui i paesi, a rotazione, potrebbero presentare le loro specificità con mostre, materiale informativo, laboratori e altre attività. Questo tra dicembre e settembre. A ottobre e novembre, in concomitanza con la Fiera internazionale del tartufo bianco, la vetrina assumerebbe i tratti di una vera e propria “local Expo”, un’esposizione delle produzioni enogastronomiche provenienti da tutti i paesi di Langhe e Roero.
I Comuni potrebbero anche decidere di appoggiarsi ad aziende: «È quindi bene», precisa Bolla, «che vengano definite delle regole per normare l’utilizzo degli spazi e gli aspetti commerciali, che comunque, se ci saranno, dovranno essere secondari rispetto alla promozione dei prodotti».
Enrico Fonte