Il torrente Tinella dev’essere ripulito

Il torrente Tinella dev'essere ripulito

NEVIGLIE Nell’ambito di GoodWine Neviglie è stato promosso un convegno sul tema “Sostenibilità ambientale e best practice delle aziende vitivinicole e dei vignaioli”, focalizzando l’attenzione sul problema dell’inquinamento del torrente Tinella, nel tratto che attraversa Trezzo, Neviglie e Neive. Tra i relatori Gian Carlo Scarrone e Umberto Gallo Orsi (Valle Belbo pulita), gli assessori regionali all’agricoltura Giorgio Ferrero e all’ambiente Alberto Valmaggia, i docenti universitari Marco De Vecchi e Vincenzo Gerbi.

Il sindaco e produttore vinicolo Roberto Sarotto ha spiegato: «Abbiamo deciso di affrontare questo argomento spinoso perché non possiamo nascondere l’evidenza. Il nostro è un territorio che offre grandi opportunità, dal quale esportiamo prodotti di qualità in tutto il mondo; non dobbiamo solo sfruttarlo per fare business, ma anche preservarlo».

Il Tinella risulta altamente inquinato, situazione che peggiora da agosto a novembre e nei periodi di scarsa portata. Il problema è dato dal sistema di collettamento e depurazione esistente nei comuni della Val Tinella, inadeguato rispetto allo sviluppo delle attività produttive. Scarrone, da anni impegnato nella difesa della Valle Belbo, ha cominciato la sua battaglia rivolgendosi ai produttori, ai sindaci e alla Regione ottenendo un incontro nel quale, per la prima volta si è preso ufficialmente atto della situazione. È già stato fatto uno studio di fattibilità per un importante progetto che prevede la realizzazione di un unico depuratore che intercetti i reflui provenienti dalle numerose (e poco efficaci) fosse imhoff presenti lungo il torrente.

«L’impianto di Neive era già stato potenziato anni fa e a breve partirà la realizzazione del primo lotto di questo progetto, che interesserà località Bricco e l’area industriale di Neive, andando a eliminare tre fosse per convogliare i reflui nell’impianto di Santo Stefano», hanno dichiarato i rappresentanti della Tecnoedil. L’intervento , secondo Scarrone, andrà a ridurre l’inquinamento di oltre il 20%. Dall’incontro è emerso che, anche quando il progetto sarà completato, non sarà comunque sufficiente a depurare gli scarichi che si concentrano nel periodo della vendemmia, e sarà quindi necessario trovare strategie e collaborazione con le attività produttive, come modulare gli scarichi e utilizzare filtri di nuova generazione.

Silvana Fenocchio

 

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