Esce Cicatrici oltre il buio: storie di rinascita raccontate da Francesca Gerbi

Le Cicatrici oltre il buio
CULTURA In un mondo ossessionato da canoni di perfezione irraggiungibili, in cui simmetria ed equilibrio diventano sinonimo di bellezza e ogni segno anomalo sul corpo qualcosa da nascondere, Francesca Gerbi ha visto oltre.
In Cicatrici oltre il buio, il libro edito da Soletti, che verrà presentato a Corneliano, Alba e San Damiano in tre occasioni dal 17 al 19 novembre, i marchi sul corpo, lasciati dalla vita, dal caso o dalla malattia, diventano segno tangibile di rinascita, Di più, sono “ornamento dell’anima”. Così le definisce l’autrice roerina nel volume che raccoglie, oltre la sua, le storie di altre 17 persone.
Senza tracce di retorica, pietismo o compassione, Francesca Gerbi narra in modo autentico, a volte delicato, a volte brutale, storie di incidenti, malattie, beffe genetiche, da cui i protagonisti sono emersi. Spesso grazie allo sport o alla musica, all’arte, all’amicizia, all’amore, in primo luogo verso sé stessi. Un amore e un’accettazione che sono arrivate dopo aver attraversato il buio della disperazione e del dolore, la rabbia distruttiva, il pudore, anche, a volte, la vergogna.
Dedicato a sua madre, Alessandra, che è stata testimone oculare dell’incertezza della diagnosi, della paura, della discesa agli inferi della sofferenza e poi della sua nuova primavera, iniziata il 21 marzo 2016, il libro nasce come scrittura terapeutica, da quelle furiose “lettere al moncone” che la sua psicologa, esperta di “terapia strategica” le aveva chiesto di scrivere.

In 22 capitoli, 18 storie

In 22 capitoli, Francesca Gerbi racconta dell’anonima signora del cappuccino e di Sonia Scarpante, allieva del cancro e fondatrice dell’associazione La cura di sé, della faticosa quotidianità della commessa Giulia e di Diego che punta alle Paralimpiadi di Tokio 2020. Ma anche di Andrea, medaglia d’oro e d’argento in Coppa del mondo di ciclismo, di Orazio che prima dell’incidente era campione olimpico di short track e, dopo, ha partecipato ai giochi paralimpici di Torino 2006, di Fabrizio “famelico, positivo, eccezionale, che ha ridisegnato la sua vita scalando le montagne in bicicletta e partecipando alla maratona di New York”, di Sebastiano, che vive per la musica e il suo clarinetto e di Giusy, fondatrice della onlus Disabili no limits.
E narra di sé, del suo braccio malato, di come «il dolore stesse prendendo il sopravvento su tutto, portando via giorni di sole, di vita», del terrore di non poter più scrivere. E di come, dopo l’amputazione del braccio destro, al pari del Guerriero di luce di Coelho, si sia rialzata più forte.
Storie che vanno dalla Calabria a Lione e raccontano una determinazione alla vita che i più possono solo sognare. Ma da cui possono imparare, perché, come sostiene Francesca, « la vita va vissuta lentamente e assaporata, cogliendo la soddisfazione di aver superato l’ostacolo, oppure di essersi inciampati rialzandosi, sempre».
Le presentazioni saranno venerdì 17 alle 21 a Corneliano, nel centro culturale Cascina del Parroco, sabato 18 novembre alle 17 ad Alba, nel Teatrino di Giovanna Stella, in via San Paolo, e domenica 19 novembre alle 10, nella sala consiliare di San Damiano.
Valeria Pelle
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