Internazionale situazionista. Quando Alba fu capitale dell’arte

Internazionale situazionista. Quando Alba fu capitale dell'arte

CONFERENZA L’Internazionale situazionista fu un movimento capace di lasciare, nei 15 anni tra il 1957 e il 1972, un segno nel panorama artistico del ’900. Nella sua genesi ebbe un ruolo importante l’incontro tra Pinot Gallizio e Piero Simondo, avvenuto nel 1952 in occasione di una mostra di ceramiche astratte e d’una conferenza al Circolo sociale – dove ora c’è la sala Vittorio Riolfo – dell’artista di Cosio d’Arroscia (Imperia). E sarà proprio dalle ceramiche, oggi perdute, che l’allora farmacista, erborista e archeologo albese inizierà il proprio percorso artistico.

Ad Alba Gallizio e Simondo, insieme al danese Asger Jorn fonderanno, il 29 settembre del ’55, il laboratorio sperimentale del Movimento internazionale per una Bauhaus immaginista; quest’ultimo due anni dopo aderirà all’Internazionale situazionista, che prenderà vita proprio nel paese dell’Imperiese e sarà al centro del dibattito sul ruolo e la funzione dell’arte.

Alle radici del movimento – in particolare alle figure di Simondo, Gallizio e Jorn – è dedicata la conferenza “Che imprevedibile situazione!” organizzata dall’associazione culturale Giulio Parusso in collaborazione con l’archivio Simondo di Torino per venerdì 11 maggio alle 17.30 nella sala convegni del palazzo Banca d’Alba, in via Cavour.

L’ospite d’onore dell’incontro sarà Piero Simondo; all’omaggio per il maestro seguiranno gli interventi dei giornalisti Donatella Alfonso e Bruno Gambarotta, di Antonio Buccolo, studioso di storia albese e d’arte, dello storico dell’arte Sandro Ricaldone, del curatore dell’archivio Simondo Luca Avanzini e di Roberto Ponzio, presidente dell’associazione Giulio Parusso.

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