Beppe Fenoglio si legge domenica, in riva al fiume Tanaro

La Maratona fenogliana sarà nel segno della donna

ALBA Domenica 16 la Maratona ospiterà la scrittrice sarda Michela Murgia

Sarà dunque il fiume, la figura ricorrente nelle letture della Maratona fenogliana. Domenica 16 settembre, dalle 15, per la nona volta dal 2010 la comunità dei suoi lettori, copie o fotocopie alla mano, si ritroverà nel nome di Beppe Fenoglio. E si incamminerà per le strade di Alba, partendo dal centro studi di piazza Rossetti, che è quanto rimane della casa dove lo scrittore albese ha abitato di più, e immaginato e scritto di più, nella sua breve vita appartata e straordinaria.

Quest’anno, un solo spostamento, per raggiungere il Parco Tanaro e dunque quel fiume che si presentò e servì a Fenoglio, fin da bambino, come un elemento fantastico, naturalistico e soprannaturale, una presenza, una prova, un mistero. Un Tanaro geografico e astratto, fuori e dentro la storia, che può servire, ad esempio, a raccontare per squarci una tormentata e «selvatica» storia di adolescenti, in cui fiume e città sono già due poli, due energie (sono le pagine giovanili e spezzate del Quaderno Bonalumi, pochissimo note).

Oppure, contribuire all’autoritratto dello studente universitario aspirante scrittore, che in una delle prime estati di guerra, fa dell’argine il suo «regno d’una mattina», ripromettendosi di scrivere «un giorno o l’altro», sugli specchi d’acqua in cui sta per bagnarsi, «un raccontino minimo. Un suicidio in quell’acqua verde». Lo scriverà, naturalmente, «senza dirne il motivo»: qui Fenoglio, ironico e serissimo, si rivela improvvisamente, dimostrando di sapere benissimo quale sia il suo ideale, conquistato, di stile. Si richiamano così il capitolo terzo della versione più estesa di Primavera di bellezza (oggi nel Libro di Johnny curato da Gabriele Pedullà) e il racconto L’acqua verde, letti di seguito nel corso della Maratona.

Il Tanaro è, naturalmente, anche il fiume che separa temporaneamente partigiani e repubblicani durante i famosi ventitré giorni della città di Alba, tra il 10 ottobre e il 2 novembre 1944. Che nella Maratona saranno riletti non secondo il racconto che diede il titolo al primo libro pubblicato da Fenoglio (e a lui procurò malevoli o preoccupate incomprensioni), ma attraverso l’intera sezione chiamata La città, dalla seconda stesura del Partigiano Johnny: una più lunga, dettagliata versione sinottica, che segue l’azione dall’interno, non neutralmente ma con gli occhi di Johnny – non più studente, non ancora scrittore, ma appunto partigiano. Infine, un doppio epilogo: il breve, ultimo capitolo del romanzo accantonato e postumamente ricomposto L’imboscata; e Il gorgo, altro racconto «minimo», magistrale, che Fenoglio consegnò a una rivista per dimostrare, come sempre «senza dirne il motivo», di non essere uno scrittore regionalista o neoverista o “contadino”, ma uno scrittore e basta, e uno dei più grandi.

Questo dunque il percorso di lettura: organizzata dall’Assessorato alla cultura e dal centro studi Beppe Fenoglio, la Maratona sarà accompagnata, oltre che dalla figlia dello scrittore Margherita, da Michela Murgia, scrittrice tra le più interessanti e sicure nel nuovo panorama letterario italiano (Accabadora; Chirù), appassionata fenogliana che di Fenoglio ha oggi lo stesso editore (Einaudi). Come già in passato, anche la musica entrerà nel discorso, con i cantautori Alessandro Sipolo e Mauro Carrero.

Per informazioni scrivere una e-mail a info@centrostudibeppefenoglio.it o telefonare allo 0173-364623.

Edoardo Borra

 

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