Marito indiano condannato per violenza e minacce a Bra

Al Tribunale di Asti potrebbe andare parte dell’Alessandrino

BRA È la prima volta che nella radicata comunità indiana braidese si assiste a una condanna per maltrattamenti: il caso è quello di Jasbeer Kaur, classe 1980, che ha denunciato il marito Sukhchain Singh, coetaneo, dopo aver subito ripetute violenze verbali, economiche e minacce nel periodo che va dal 2014 al 2017. “È una vicenda importante e va sottolineato soprattutto il coraggio della donna di ribellarsi: anche le donne della stessa comunità indiana non hanno sostenuto Jasbeer quando ha contattato l’associazione Mai più Sole ed è stata accolta in una casa protetta”, commenta l’avvocato della donna, l’albese Silvia Calzolaro.

Il giudice del Tribunale di Asti Federico Belli ha condannato a un anno di reclusione Singh, che è stato difeso nel processo dall’avvocato Sabrina Di Guardo del Foro di Torino e aveva scelto il rito abbreviato, e al pagamento di cinquemila euro di provvisionale.

Anche l’associazione Mai più sole si era costituita parte civile nella causa, con Maria Cristina Marcarino come legale: il condannato dovrà sostenere anche le spese processuali sostenute dal sodalizio. Quando le donne vittime di violenza chiamano il numero 1522, nella nostra Provincia viene dirottata a Mai più sole (http://www.maipiusole.it/). Nei casi peggiori, donna e bambini vengono accompagnati in case segrete nell’immediatezza del fatto. L’associazione che protegge le donne vittime di violenza, in attesa che la burocrazia faccia il suo corso, diventa “caregiver”, prendendo in carico la situazione in ogni aspetto, dall’ascolto psicologico, al trasferimento nelle case segrete, all’assistenza legale. L’avvocato dell’uomo, Di Guardo, preannuncia l’appello contro la condanna in primo grado.

Adriana Riccomagno

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