Dalla disabilità alla vita in alloggio: ecco il primo anno di Inter aequalis

AUTONOMIA  Un’esperienza innovativa avviata poco più di un anno fa, una convivenza alla pari tra una coppia di fidanzanti e due ragazze diversamente abili, un percorso verso l’autonomia in cui tutti e quattro hanno imparato qualcosa di nuovo. Stiamo parlando di Inter aequalis, il progetto promosso ad Alba dalla cooperativa Alice, in collaborazione con il consorzio socioassistenziale Alba, Langhe e Roero, l’associazione di volontariato Lucio Grillo e altre realtà del territorio.

Dalla disabilità alla vita in alloggio: ecco il primo anno di Inter aequalis
L’alloggio albese permette un’esperienza innovativa di apprendimento.

La notizia è che, dopo un primo finanziamento ricevuto dalla Crt, anche la Regione Piemonte ha deciso di sostenere il progetto con il bando rivolto alle organizzazioni di volontariato e alle associazioni di promozione sociale piemontesi. Tra le 82 richieste finanziate, per una cifra vicina ai due milioni di euro, 35 mila e 478 euro sono stati destinati all’iniziativa albese. Spiega Emiliana Troiano, referente per Alice: «L’alloggio ha aperto le sue porte nel luglio del 2018. Tutto è nato dalla richiesta di Ludovica, una ragazza disabile di 43 anni, il cui sogno era sperimentare una soluzione abitativa rispetto alla convivenza con la sua famiglia, per cercare di essere più autonoma. Dal momento che né la comunità né il gruppo appartamento con operatori erano in linea con i suoi desideri, abbiamo pensato a qualcosa di nuovo: una convivenza alla pari tra giovani, con il nostro supporto esterno».

«Quando abbiamo incontrato Sara, un’altra ragazza disabile di 39 anni, che condivideva con Ludovica gli stessi desideri, abbiamo deciso di concretizzare l’idea, cercando ragazzi disposti a intraprendere questa convivenza: Davide e Livia ci sono da subito sembrati le persone ideali», spiega la referente.

Un percorso nuovo per le due ragazze, che in poco più di un anno hanno fatto molti passi in avanti alla conquista della loro autonomia: «Oggi dormono quasi tutta la settimana nell’alloggio, tornando in famiglia per i week- end. All’inizio per loro era tutto nuovo, ma a piccoli passi, seguendo i loro tempi, hanno fatto grandi progressi. Abbiamo organizzato un corso di cucina, a cui ha partecipato anche un’altra ragazza, ma le abbiamo anche accompagnate a fare la spesa, così come abbiamo spiegato loro come si tiene pulita una casa: anche se il percorso non è ancora terminato, oggi Ludovica e Sara sono autonome nella loro quotidianità», dettaglia Troiano.

In parallelo è stato portato avanti un percorso con le famiglie delle due ragazze. Dopo un anno e mezzo all’interno dell’alloggio, Livia e Davide lasceranno il progetto a dicembre. Per questo è giunto il momento di cercare nuovi volontari: «Cerchiamo ragazzi disposti a intraprendere il percorso di convivenza e anche volontari interessati a interagire con la realtà dell’alloggio, creando una rete di supporto e di amicizie per le due ragazze», conclude la referente.

Le parole di chi partecipa: «Imparato tante cose nuove»

Com’è stato questo primo anno di Inter aequalis per i quattro coinquilini dell’alloggio?

Per Ludovica «tutto è andato benissimo, abbiamo imparato tanti aspetti nuovi della vita di tutti giorni, come la spesa e le pulizie, azioni di cui prima non ci occupavamo».

Anche Sara è della stessa idea: «Vivere con ragazzi della mia età era il mio desiderio più grande e oggi posso dire di averlo realizzato: quando non sono impegnata in casa, la cosa che mi piace di più è uscire con i miei amici».

Per Livia, 34 anni, che ha deciso di intraprendere questa avventura con il compagno Davide, 30 anni, il progetto è stato una novità nella novità: «Oltre ad aver convissuto con Ludovica e Sara, anche per me e per Davide è stata la prima convivenza. E devo dire che, anche se all’inizio sembrava una scelta un po’ folle, alla fine si è rivelata vincente: in questo anno abbiamo visto i progressi delle ragazze, ma anche noi siamo cresciuti come coppia, abbiamo imparato a fare squadra e ad affrontare le questioni importanti, dando invece meno peso a quelle futili».

Una convivenza a tutti gli effetti, quella con Ludovica e Sara, «in cui a volte si starebbe sempre insieme in casa e altre volte non ci si sopporta a vicenda, un po’ come in un appartamento di universitari. Se devo fare un bilancio di questo anno e mezzo, non posso che essere entusiasta: a dicembre io e Davide lasceremo l’appartamento, perché riteniamo che sia giusto permettere anche ad altri ragazzi di vivere quest’esperienza, una realtà preziosa per tutta la città, che merita di essere conosciuta da vicino».

Francesca Pinaffo

 

Banner Gazzetta d'Alba