I caratteri delle nuove annate delle Docg da Nebbiolo

Joe Bastianich testimonial del Barolo 2012 2

VINO Quella di raccontare i caratteri dei vini Docg prodotti in Langa e Roero dal Nebbiolo è tradizione. Il 1° gennaio è toccato al Barbaresco 2017 e al Barolo 2016 muovere i primi passi sul mercato e al 1° luglio sarà la volta del Roero 2018 e del Roero Riserva 2017.

Il Barolo 2016 è un gran vino, anche piuttosto longevo, grazie ai suoi caratteri pieni e decisi. Sembra quasi un’annata perfetta, con ricchezza e struttura, che non frena l’armonia. Intensamente rubino è il colore, piuttosto imponente. Complesso è il profumo, con le note fruttate e floreali che per ora primeggiano, lasciando trapelare appena l’etereo e lo speziato. Corposo e persistente è il sapore, di grande soddisfazione. Nel 2016, il potenziale viticolo del Barolo è stato di 2.112 ettari e la produzione effettiva di 14.039.461 bottiglie, in linea con l’annata precedente.

E veniamo al Barbaresco 2017: annata calda, vino subito disponibile e pronto alla beva, adatto alla festa e al brindisi senza particolari cerimonie. Lo ribadiscono i caratteri, a cominciare dal colore tra il rubino e il granato, una meraviglia; poi il profumo, ampio, riccamente fruttato e floreale, ma già con note eteree e speziate ben presenti. In bocca ha il sapore dell’armonia e dell’eleganza, di bella stoffa e piacevolezza, capace di grandi appagamenti. I dati economici fanno riferimento a 759 ettari vitati e a 4.213.585 bottiglie, il 12 per cento in meno dell’anno prima.

Quanto al Roero, parliamo di due annate (2017 e 2018), tra loro molto diverse e con risultati in vigna e in cantina piuttosto differenti. Nel calice la Riserva 2017 regala colori granata con vaghi ricordi rubini, profumi eterei, fruttati più evoluti e speziati, seguiti da una sapidità intensa e raffinata, con chiusura amarognola gustosa. Più fresco e fragrante è il Roero 2018, frutto di un’annata meno aggressiva e più alterna, propensa a sicura eleganza e ottima longevità. I dati produttivi del Roero restano contenuti. Globalmente sono circa 200 gli ettari coltivati per una produzione che va dalle 450mila alle 500mila bottiglie.

Giancarlo Montaldo

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