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Dogliani: al via il centro diurno per i minori in difficoltà

Venerdì il Comune di Dogliani illustrerà che cosa intende realizzare nella Sacra famiglia
Il borgo Castello a Dogliani.

DOGLIANI Sono sempre di più, anche nella nostra provincia, i giovani che presentano disturbi comportamentali. Un disagio che, come spiegano gli esperti, può manifestarsi attraverso atti di violenza e bullismo o attraverso un isolamento che li può portare ad abbandonare la scuola, a non uscire più da casa e a rifiutare qualsiasi contatto esterno. Un ritiro dalla vita sociale che è diventato un’emergenza in Giappone, tanto da aver coniato il termine hikikomori (stare in disparte). Per combattere e prevenire queste problematiche di emarginazione e disadattamento verrà inaugurato, il 19 marzo, nei locali al pianterreno della Sacra famiglia, il centro diurno socio-riabilitativo (Cdsr) L’approdo. Si tratta di una struttura semi residenziale, operante dal lunedì al venerdì (dalle 8.30 alle 18.30) e il sabato mattina, capace di ospitare sino a dieci ragazzi in contemporanea, tra i 10 e i 18 anni.

Spiega Gian Piero Porcheddu, direttore del consorzio Sinergie sociali di Alba, affidatario dei locali del Comune e ideatore del progetto, la cui gestione sarà affidata alla Cos (Cooperativa operatori sociali): «L’obiettivo di questa struttura è offrire ai ragazzi un progetto di autonomia e di relazioni, garantire o essere di supporto alla frequentazione scolastica, favorire occasioni di socializzazione e integrazione nel tessuto sociale attraverso interventi educativi e riabilitativi messi in atto da un’équipe multidisciplinare specializzata». Aggiunge Porcheddu: «Sarà una struttura di tipo diffuso, dal momento che, per offrire un servizio anche ai ragazzi residenti lontano da Dogliani, potrà esserci lo spostamento degli operatori per svolgere insieme le attività previste». Si tratta del primo progetto di questo tipo in provincia di Cuneo.

«Abbiamo già avuto una cinquantina di segnalazioni di minori che potrebbero essere interessati. Siamo pronti ad affrontare questa sfida, in sinergia con le Asl Cn1 e Cn2 e i vari enti gestori e ci auguriamo che la Regione raddoppi la presenza di questi centri nel nostro quadrante. L’obiettivo che ci poniamo è che nasca una rete capace di coinvolgere famiglie, scuole, parrocchie, associazioni sportive e tutte le altre agenzie sociali presenti sul territorio per il bene dei nostri ragazzi», ha concluso Porcheddu.

«Le problematiche dei minori e il modo di affrontarle sono cambiate. Anche le risposte devono essere differenziate, attraverso la creazione di una rete e di un programma condiviso. Questa struttura è un esempio interessante che fornisce risposte psico-sociali, quindi non solo farmacologiche, ma di aiuto nel processo di crescita e di formazione dell’identità dei ragazzi», ha aggiunto Marco Bertoluzzo, direttore del consorzio socio assistenziale Alba Langhe Roero.

Daniele Vaira

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