I numeri dell’epidemia: a febbraio e marzo in Italia ci sono stati 25mila morti in più ma solo 13mila erano positivi al Covid

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ALBA Sono contenute in un rapporto di trenta pagine, realizzato dall’Istituto nazionale di statistica Istat e dall’Istituto superiore di sanità Iss, le prime analisi statistiche sull’impatto dell’epidemia Covid-19 sulla mortalità totale della popolazione italiana.

Sono stati osservati i dati di mortalità totale in 6.866 comuni italiani (87 % dei 7.904 complessivi) che rappresentano l’86% della popolazione. Nel periodo dal 20 febbraio al 31 marzo 2020 nei comuni che rientrano nella statistica ci sono stati 90.946 morti rispetto ai 65.592 che si sono registrati in media nel quinquennio che va dal 2015 al 2019. Si tratta di 25.354 decessi in più che portano l’aumento al 38,7%. Il rapporto precisa anche che nei comuni e nel periodo considerato il numero dei morti segnalati alla sorveglianza Covid-19 è stato di 13.710.

Come viene spiegata questa differenza? Il sistema di sorveglianza sul virus riporta solo le persone decedute dopo la diagnosi di positività al virus, per questo il rapporto spiega che «l’indicatore è influenzato non solo dalle modalità di classificazione delle cause di morte, ma anche dalla presenza di un test di positività al virus». Istat e Iss provano a fare delle ipotesi sugli circa 11.600 decessi che ci sono stati in più rispetto agli anni scorsi ma che non rientrano nella casistica coronavirus: «Con i dati oggi a disposizione si possono ipotizzare tre possibili cause: persone decedute a cui non è stato eseguito il tampone; decessi da disfunzioni di organi quali cuore o reni possibile conseguenza della malattia scatenata dal virus in persone non testate come accade per analogia con l’aumento della mortalità da cause cardiorespiratorie in corso di influenza oppure mortalità indiretta non correlata al virus ma causata dalla crisi del sistema ospedaliero nelle aree maggiormente affette.

Anche questo studio statistico rileva che la distribuzione dell’infezione è molto differente nelle diverse zone d’Italia, per questo le province sono state suddivise in gruppi secondo l’intensità del fenomeno. Così facendo il 91% dell’eccesso di mortalità si concentra in 39 province soprattutto al Nord che hanno visto crescere il numero complessivo dei morti del 113%, passando da una media di 26.218 ai 49.351 del 2020, Sono ben 23.133 decessi in più, di cui 12.156 erano positivi al coronavirus. Le zone più colpite hanno pagato un prezzo altissimo in vite umane con incrementi percentuali dei decessi nel mese di marzo 2020, rispetto al 2015- 2019, a tre cifre: Bergamo (568%), Cremona (391%), Lodi (370%), Brescia (290%), Piacenza (264%), Parma (208%), Lecco (174%), Pavia (133%), Mantova (122%), Pesaro e Urbino (120%).

La provincia di Cuneo rientra nelle aree a media diffusione dell’epidemia, zona che nel complesso ha visto il numero di decessi aumentare del 18% mentre nelle aree a bassa diffusione le statistiche riportano addirittura un calo dell’1,8 per cento nei defunti del 2020 rispetto alla media dei cinque anni precedenti.

Per la Granda sono stati presi in considerazione per lo studio il 91,5 per cento dei comuni che coprono l’88 per cento della popolazione. I decessi totali tra il 20 febbraio e il 31 marzo 2020 sono stati 884 (55 dei quali classificati come decessi Covid-19), nei cinque anni precedenti erano, in media, 740; l’aumento è stato del 26%.

Questo specchietto riassume i numeri registrati ad Alba e nei paesi della nostra zona che rientrano nello studio Istat-Iss, mentre per Bra lo studio non riporta alcun valore. Per il mese di aprile sono conteggiati i giorni fino al 15.

Comune Media 2015-2019 Defunti 2020
Gen Feb Mar Apr* Gen Feb Mar Apr*
Alba 34,6 31,8 32,6 14,6 44 34 26 14
Albaretto della Torre 0,2 0 0 0,2 0 0 0 1
Arguello 0,2 0,6 0 0,2 0 0 0 0
Baldissero d’Alba 0,8 1 1 0,4 5 0 2 4
Barbaresco 1,2 0,8 1 0,4 0 0 2 1
Barolo 0,6 1,2 0,4 0,4 1 0 1 0
Belvedere Langhe 0,2 0,4 0,2 0 0 0 2 0
Benevello 1 0,4 0,8 0 2 1 1 1
Bergolo 0,4 0 0,2 0 0 0 0 0
Borgomale 0,2 0,6 0,2 0 0 0 0 0
Canale 5,2 6,4 6 3,8 5 4 6 9
Castelletto Uzzone 0 0 0,2 0,4 0 0 0 0
Castino 0,8 1 0,4 0 0 0 1 1
Ceresole Alba 2 2,2 1,4 1 3 2 5 1
Cherasco 9,2 6 6,8 3,4 4 9 13 2
Cissone 0 0,2 0 0 0 0 0 0
Cortemilia 5,8 4,6 4 2 4 2 5 2
Cossano Belbo 2 0,8 2,6 0,8 2 0 1 2
Diano d’Alba 3,6 3,4 2,8 1 2 1 7 1
Feisoglio 1,2 0,4 0,4 0 0 1 2 0
Grinzane Cavour 1,4 2,4 1,6 0,6 1 1 2 2
La Morra 5,8 3,2 4 1,8 1 2 5 2
Lequio Berria 0,6 0,6 0,2 0,6 2 0 1 0
Levice 0,4 0,2 0,6 0,2 0 0 1 0
Magliano Alfieri 3,4 3,2 2,4 1,6 3 1 1 1
Mombarcaro 0,8 0,4 1 0,6 0 0 0 0
Monforte d’Alba 3 2,2 2,4 0,8 1 5 2 3
Montelupo Albese 0,4 0,8 0 0,8 0 0 0 0
Monteu Roero 2,6 2,2 2,4 0,8 3 0 5 4
Murazzano 2 1,2 1,8 0,4 3 2 2 0
Neive 3,8 3,4 4,2 1,4 2 1 8 1
Neviglie 0,2 0,2 0,2 0,4 0 1 2 1
Novello 1,6 1 1,2 0 2 1 2 0
Paroldo 0 0,4 0,6 0 1 0 1 0
Pezzolo Valle Uzzone 1,4 0,6 0,4 0,2 0 0 0 0
Pocapaglia 2,6 4,4 2,6 0,8 6 0 5 5
Prunetto 0,6 1,2 1,2 0,2 1 0 2 3
Rocchetta Belbo 0,6 0 0,2 0 0 0 0 0
Roddi 1,2 0,6 0,8 0,2 1 0 3 3
Saliceto 2,6 1,8 2 0,2 1 4 1 1
San Benedetto Belbo 0,2 0 0 0 0 0 0 0
Sanfrè 5,4 3,6 3,4 1,2 4 3 5 0
Santa Vittoria d’Alba 2,6 1,8 1,2 0,8 2 0 6 0
Santo Stefano Belbo 4,6 5 4,4 1,8 6 5 9 4
Serralunga d’Alba 0 0,2 0,6 0 0 0 0 0
Somano 0,8 0,4 0,2 0,4 0 0 0 0
Sommariva del Bosco 7 6,6 7,4 1,8 6 6 7 8
Sommariva Perno 4 4 3,4 1,6 6 4 2 5
Torre Bormida 0,4 0,2 1,4 0,6 0 0 0 0
Torresina 0 0,2 0,2 0 0 0 0 0
Verduno 1 0,6 0,8 0,2 0 0 1 0
Vezza d’Alba 3,2 3,4 2,8 1 3 2 7 4
Castagnole delle Lanze 6,8 5,8 5,2 2,6 7 5 1 4
Cisterna d’Asti 1,4 1,8 2 1 1 0 2 2
San Damiano d’Asti 9,8 11,6 10,6 4,8 13 10 11 9
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