Gioielli per una gara d’appalto ad Alessandria: arrestato dai finanzieri

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SANITÀ PUBBLICA Orecchini d’oro e topazi in cambio di un favore in una gara d’appalto per la fornitura di farmaci chemioterapici, alle aziende sanitarie di Asti e Alessandria e al nosocomio alessandrino dei Santi Antonio, Biagio e Cesare Arrigo. Lo hanno scoperto i finanzieri del nucleo operativo del capoluogo regionale, a conclusione di un’inchiesta iniziata nel maggio scorso. L’importo della gara truccata sfiora il milione di euro, per ottenerla una ditta modenese aveva regalato a un dipendente, membro della commissione per l’aggiudicazione, i gioielli.

Non un caso isolato: sono quindici le persone fermate dalle fiamme gialle in tutto il Piemonte fra le quali numerosi agenti di aziende del settore medico; le accuse vanno dalla corruzione, alla turbativa d’asta e frode. Tre le gare nel mirino degli inquirenti, oltre a quella bandita ad Asti e Alessandria ci sono due appalti, uno per la fornitura all’ospedale di Novara di divise e giacche in tessuto non tessuto, l’altra bandita dall’Azienda sanitaria di Torino per l’acquisto di camici chirurgici. Nel complesso 3 milioni e mezzo di euro che sarebbero stati spesi in modo fraudolento a causa di dipendenti pubblici infedeli: sequestrati, agli inquisiti 300mila euro di valori riconducibili alle tangenti e ai guadagni frutto di condotte scorrette.

Davide Gallesio

 

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