Andare male a scuola non coincide con l’essere scemi

Andare male a scuola non coincide con l’essere scemi

LIBRO «Sono persuaso che la scuola sia, o sarebbe bello che fosse, un luogo di appuntamenti. Perché si dia un vero appuntamento, e non sia invece un comando o un ordine, occorre il desiderio di tutte le parti implicate, studenti e insegnanti. L’appuntamento, quando è riuscito, è piacevole, sempre. Vale anche per lo studio, per la lettura, per i compiti e per la frequenza a scuola. La questione dell’appuntamento è l’unica in grado di scardinare la vecchia dicotomia tra piacere e dovere, su cui il nostro pensiero spesso si incaglia».

APPUNTAMENTI, NON AGGUATI. VIVERE BENE LA SCUOLA, OGGI
Luigi Ballerini
Edizioni San Paolo
224 pagine
16 pagine

Luigi Ballerini, psicanalista e autore di narrativa per ragazzi, parte dal presupposto che la scuola è fondamentale nella formazione di bambini e ragazzi, non solo a livello educativo e culturale, ma anche come persone, adulti di domani. La scuola è una vera e propria città abitata da giovani e adulti che vivono e trafficano insieme, una città con le sue regole e norme, le sue sanzioni, le sue consuetudini, il suo linguaggio, i suoi codici.Andare male a scuola non coincide con l’essere scemi 1

La sua vita insomma, fatta di spiegazioni, verifiche e interrogazioni, ma anche di amori, amicizie, invidie, ripicche, antipatie, preferenze, insofferenze, tranelli, soddisfazioni e gioie. Un luogo mai neutro, sempre di grande impatto sui singoli che lo abitano. Ed è proprio considerare protagonisti i ragazzi, in quanto capaci di appassionarsi e di collaborare con i docenti, l’obiettivo di questo libro, che affronta tutti i grandi nodi dell’esperienza in aula: il successo e l’insuccesso, la fobia scolare, l’alleanza con le famiglie, la scelta delle scuole superiori.

Il valore dell’esperienza scolastica è grande e complesso, e per questo motivo deve essere slegato dalla mera nozione di valutazione e rendimento, per essere restituito al concetto nobile di educazione in senso più ampio; poiché «la scuola e lo studio non sono un ambito puramente dimostrativo per ottenere una compensazione narcisistica. A scuola si va per vivere l’esperienza di imparare in compagnia di altri».

La classe deve essere un luogo inclusivo, dove nessuno si senta emarginato, dove tutti possono trovare comprensione e aiuto per superare i propri limiti e le proprie difficoltà evitando che gli studenti vivano un senso di abbattimento e demoralizzazione causato dall’errore «secondo cui andare male a scuola coincida con essere scemi».

Un libro che ci ricorda come gli anni sui banchi siano un momento importantissimo nel percorso di ognuno e fornisce gli strumenti necessari per raggiungere con serenità la meta che ci si prefigge.

Walter Colombo

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