Fatti non foste, la storia della vita dal Big bang a oggi secondo Facchini

Fatti non foste, la storia della vita dal Big bang a oggi secondo Facchini

LIBRO Fiorenzo Facchini, sacerdote e professore emerito di antropologia dell’Università di Bologna, uno dei massimi esperti a livello internazionale in tema di evoluzione umana, nel suo libro Fatti non foste, edito da San Paolo, ci aggiorna sulla meravigliosa storia della vita dal Big bang a oggi e dell’ancor più sorprendente storia dai primati all’uomo tecnologico. Il suo interesse non deriva solo dal desiderio di conoscere come è stata raggiunta la forma umana nella storia, ma anche da ciò che l’accompagna nel comportamento, dal significato che assume in una visione generale dell’uomo, visto sia nella sua sfera biologica che in quella culturale e spirituale.

Fiorenzo Facchini
Fatti non foste…. Come siamo diventati uomini e perché vogliamo rimanere tali
Edizioni San Paolo
pp. 224
euro 18,00

Facchini, da una ventina d’anni, si dedica allo studio dell’evoluzione umana accanto ad altri interessi di ordine antropologico. Afferma che «noi siamo fatti della stessa stoffa dell’universo, ma nello stesso tempo bisogna considerare la trascendenza dell’uomo rispetto ad altri viventi; e quindi sono attratto dallo studio, dall’identità dell’uomo dal punto di vista biologico e anche dalla sua identità dal punto di vista culturale che lo diversifica dagli altri esseri viventi: quindi l’evoluzione degli aspetti morfologici e funzionali e le manifestazioni del comportamento dell’uomo stesso». L’interesse è capire il come e il quando l’uomo è comparso, «il che rimane sempre un po’ avvolto nel mistero, nell’oscurità», e il perché, cioè il significato. Fatti non foste, la storia della vita dal Big bang a oggi secondo Facchini 1

Ora sul come e sul quando è la scienza che è chiamata a indagare, invece sul perché sono la filosofia e la religione che possono darci delle risposte. Per la conoscenza dell’uomo devono convergere diversi approcci. Ci sono l’atteggiamento scientifico, l’approccio filosofico e quello religioso, che insieme possono portare a una conoscenza dell’uomo più fedele, più oggettiva, ma che si raggiunge armonicamente solo se questi saperi restano distinti ma complementari: questa è l’idea di fondo del libro. Quando si affronta il tema dell’evoluzione umana vi sono vari rischi. C’è il rischio della semplificazione, quello della ricostruzione fantastica delle nostre origini basata appunto non su documenti; ma c’è anche il rischio dell’ideologia, cioè della lettura dei fenomeni evolutivi secondo certe precomprensioni. Ma allora la scienza può dirci tutto? Risponde a tutte le domande dell’uomo? Certamente no. «L’affermazione sul caso come pure l’esclusione della trascendenza dell’uomo non possono essere fatte in base alla scienza, ma se vengono fatte da scienziati sono fatte in base a una ideologia. La scienza empirica non può dimostrare né escludere l’anima, come non può dimostrare né escludere il disegno generale nella storia del cosmo e della vita; parlo di disegno generale».

L’esistenza dell’anima e di un disegno sono sostenute da un retto ragionare che però è di ordine filosofico e la scienza offre elementi che possono essere spiegati razionalmente proprio ammettendo lo spirito e un disegno. Ragionando sulle cose, si può ritenere che l’evoluzione del cosmo e della vita richiama un ordinatore, in qualunque modo questo ordinatore abbia operato, anche servendosi delle cause seconde, anche servendosi di eventi casuali. In fondo anche ciò che è casuale è conosciuto da Dio; e può rientrare nei suoi disegni per i quali si serve appunto delle cause seconde. A chi sostiene che non c’è nessun ordinatore, l’autore risponde che «l’ordinatore c’è, solo che è nascosto dietro le leggi della fisica, della chimica, della biologia e dei grandi numeri. Ma un ordinatore c’è».

Facchini sottolinea anche l’importanza della cultura in quanto «segna il processo della umanizzazione con cui la vita dell’uomo può diventare sempre più umana, sempre più degna dell’uomo. Col suo progredire non è che si diventi sempre più uomini, però può diventare più umana la vita dell’uomo». Dal punto di vista evolutivo «l’uomo rappresenta un successo, la storia dell’uomo, anche se è segnata da sconfitte e da fallimenti, da contraddizioni, perché certamente ci sono, può essere vista però come un cammino ascendente per tanti aspetti, come il progredire della scienza e della tecnica», anche se il rischio di una disumanizzazione attraverso il cattivo utilizzo delle risorse della tecnica esiste. Speriamo allora che la responsabilità dell’uomo prevalga nella gestione del suo futuro.

Walter Colombo

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