Iniziata, a Torino, la discussione per la legge sul gioco d’azzardo

TORINO Entra nel vivo stamane (mercoledì 21 aprile), a palazzo Lascaris, la discussione degli oltre 60mila emendamenti, presentati da un vasto fronte della minoranza consiliare, alla nuova legge sul gioco d’azzardo proposta dal leghista Claudio Leone. Due visioni discordanti in contrasto non solo fra i banchi del consesso regionale ma anche nelle piazze: da un lato ci sono 25 associazioni e ampi settori della società che, attraverso una petizione, chiedono si blocchi l’iter d’approvazione del nuovo disegno, una revisione radicale delle limitazioni in vigore dal 2016 per le slot machines; dall’altro ci sono i lavoratori del settore, scesi in piazza ieri (martedì 20 aprile) per difendere i posti, a rischio con la scadenza, a maggio, dei cinque anni concessi ai gestori delle attività per adeguarsi alle distanza prescritte, da una serie di punti sensibili nei centri abitati: mezzo chilometro da sportelli bancomat, istituti di credito ma anche dalle scuole.

L’assessore al Bilancio, Andrea Tronzano, in quota a Forza Italia, difende le ragioni della nuova legge: «Cambiare un provvedimento ingiusto del passato è una possibilità che è lecito e legittimo percorrere per ristabilire la libertà di impresa e salvare l’occupazione», spiega. E aggiunge: «Questa attività ostruzionistica è legittima ma oggettivamente fuori misura; non ci impedirà  di approvare il provvedimento, una battaglia che conduco dal 2018, convinto che ciò che è stato reso legale dallo Stato non possa essere cancellato da una legge retroattiva assieme agli investimenti degli imprenditori, contro una visione dello Stato etico, che ti dica cosa è giusto e cosa non lo è; ritengo, però, la disposizione molto valida in campi come prevenzione, salute, cura e sensibilizzazione».

Dall’altro lato della barricata ci sono le opposizioni: fra i politici che siedono in consiglio anche l’albese Ivano Martinetti, eletto nelle liste del Movimento cinque stelle: «Se sarà necessario staremo in aula fino a Natale per opporci al disegno di legge. Un provvedimento che ha ridotto di 500 milioni di euro il volume del gioco d’azzardo non può solo essere migliorato, cosa che non avverrebbe con la proposta Leone, una misura scriteriata che ci riporterebbe indietro nel tempo».

Dichiarazioni alle quali fa eco anche il vice segretaria  regionale del Partito democratico, Monica Canalis: «In Italia un povero su dieci vive in questa condizione a causa del gioco d’azzardo» commenta «In un anno difficile come quello che ci attende, con famiglie provate dalla crisi si vorrebbe permettere alle persone di tornare a prelevare stipendi e pensioni e giocarle ai videopoker. Le legge regionale del 2016 non è restrittiva: impone limitazioni all’attività imprenditoriale per tutelare la salute pubblica, un principio sancito anche dalla Costituzione». Sul fronte lavoratori anche l’opposizione ha mostrato disponibilità e apertura: una rappresentativa degli operatori in piazza è stata ascoltata, ieri, durante un’interruzione dei lavori consiliari.

Davide Gallesio

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