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Abitare il piemontese: scopriamo il significato della parola Barachin

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BARACHIN: portavivande, recipiente di latta contenente minestre, liquidi o bevande.

Nel 1971 esce un film girato in una fabbrica piemontese. S’intitola La classe operaia va in paradiso, un capolavoro cinematografico, provocazione sociale dell’Italia del Novecento. Oggi parliamo di un oggetto che si associa anzitutto alla classe operaia: il barachin. Niente meno che della cosiddetta gavetta (un tempo di ambito militare), ossia un recipiente di metallo, solitamente di tòla (latta), contenente vivande o liquidi che fungono da pasto. Questo portavivande erano soliti portarlo al lavoro coloro cui era imposto l’orario di turno. Ecco perché a partire dagli anni Sessanta e Settanta, quando in Piemonte l’alternativa immediata alla ruralità era rappresentata dall’industria, il termine barachin venne adottato per indicare gli operai stessi, poiché si portavano al lavoro il pranzo da casa in contenitori che mantenessero in temperatura i pasti, o per riscaldarli. Un esempio su tutti furono gli operai della Fiat quando era nel suo massimo splendore: erano soprannominati barachin dla Fiat.

Abitare il piemontese: scopriamo il significato della parola Barachin
Gavetta militare in alluminio utilizzata dall’Esercito Italiano

Con il tempo l’accezione si è estesa ulteriormente; del barachin non ne fanno uso soltanto gli operai ma tutti i lavoratori pendolari che non possono tornare a casa per pranzare o cenare, a causa della distanza o dell’orario continuato al lavoro. È naturale che barachin sia un diminutivo; di quale altra voce? baràca? Intesa come capanna, cuccia, casa? Chi lo sa. Il termine, appartenente anzitutto al gergo militare, presenta un etimo discusso: secondo alcuni l’origine va cercata nella radice preromanza bar “recipiente, canale di legno”. C’è chi invece ipotizza una connessione con lo spagnolo barquin, ovvero vaso, diminutivo di barca, dal latino barcam. Sebbene la classe operaia sia associata al paradiso, qualcuno con barachin allude al diavolo non tanto perché gli operai stanno ai piani bassi, luogo metaforico del demonio, ma la motivazione semantica potrebbe forse spiegarsi grazie alla relazione tra la gavetta e il fuoco che la riscalda, sebbene non vada esclusa una connessione con baraca “persona volubile, leggera” cui si rinvia spesso, per non essere triviali.

Paolo Tibaldi

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