Addio a Maria Cristina Frigeri, direttore sanitario dell’ospedale Pietro Michele Ferrero

Addio a Maria Cristina Frigeri, per molti anni ha diretto gli ospedali di Bra e Alba

ALBA È venuta a mancare stamane, a causa di un grande male che fronteggiava da anni, Maria Cristina Frigeri, direttore sanitario dell’ospedale Pietro Michele Ferrero di Verduno.

La dottoressa Frigeri, classe 1956, modenese d’origine, ma albese d’adozione, dopo aver conseguito il diploma di laurea in medicina e chirurgia presso l’Università degli studi di Modena e un diploma di specialista in anatomia patologica conseguito presso l’Università degli studi di Parma, aveva ricevuto l’abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo. Successivamente era dedicata ad una formazione manageriale per la direzione di strutture complesse, maturando la sua prestigiosa carriera di direttore sanitario di presidio e direttore dipartimento dei servizi ospedalieri presso Asl Cn2, con responsabilità di ordine igienistico-gestionale-manageriale precisamente presso i presidi ospedalieri San Lazzaro di Alba e Santo Spirito di Bra.

Frigeri lascia il marito, dottor Gianmatteo Micca, direttore del laboratorio analisi interaziendale con sede al Santa Croce di Cuneo e degli ospedali dell’Asl Cn1.

Nel pomeriggio di oggi, alle 17.30, al primo piano dell’ospedale Ferrero si è tenuto un momento di preghiera e di suffragio per la dottoressa; il Rosario sarà celebrato domenica 20 giugno alle ore 21, presso la parrocchia di Cristo re; lunedì 21 alle 10 sempre in Cristo Re, i funerali.

La redazione di Gazzetta d’Alba partecipa sentitamente al cordoglio dei famigliari, dei colleghi ed amici tutti.

Alice Ferrero

Il ricordo dell’Associazione italiana donatori della cornea

Anna Averame, ricodra: «L’Associazione italiana donatori della cornea si unisce al dolore del dottor Gianmatteo Micca per la perdita della cara consorte Maria Cristina Frigeri. La dottoressa Frigeri è sempre stata vicina all’associazione appoggiando tutte le iniziative. Con molto tatto avvicinava i famigliari delle persone decedute e grazie al suo intervento si sono fatti tanti espianti e trapianti di cornee ed organi. Credeva profondamente nella donazione».

«Cara Maria Cristina, grande amica mia da oltre 25 anni, non posso credere che tu non ci sia più. Chiunque si presentava nel tuo ufficio riceveva un aiuto, un consiglio. Quanta umanità hai dimostrato negli anni del tuo lavoro, un lavoro che svolgevi con passione e professionalità. La nostra è stata una grande amicizia e non potrò mai dimenticarti», coclude Averame.

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