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La Guardia di finanza di Bra cambia il comandante

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BRA «Quando sono arrivato ho ereditato, dal mio predecessore tenente colonnello Giuseppe Astre, un reparto molto ordinato e ben strutturato. In questo quadriennio, in cui ho avuto il comando, ci siamo trasformati da Compagnia a Gruppo di Bra, assumendo anche il coordinamento delle Tenenze di Fossano e di Saluzzo. Adesso, che ho concluso il mio mandato, volto pagina».

La Guardia di finanza di Bra cambia il comandante
Diego Tatulli

Il maggiore Diego Tatulli ha lasciato il comando del Gruppo di Bra della Guardia di finanza. Decidendo di avviare una nuova esperienza di vita: ha preso un anno di aspettativa dal Corpo e si è iscritto all’École de commerce di Grenoble (Francia) per conseguire un master in finanza internazionale.

Lo abbiamo incontrato per tracciare un breve bilancio della sua esperienza braidese. Racconta: «I 50 militari che sono di stanza a Bra devono controllare un territorio davvero ampio, comprensivo delle Langhe, del Roero (con i tantissimi Comuni in cui sono suddivisi) con i due capoluoghi Alba e Bra. Una porzione davvero vasta di quella che si definisce come provincia Granda, che ha un tessuto sociale fondamentalmente sano e un’economia molto vivace. Naturalmente il nostro compito è duplice: da un lato andare a colpire quelle situazioni che non sono legali e dall’altro sostenere gli imprenditori che invece fanno il loro lavoro in modo intelligente e onesto. Che sono la stragrande maggioranza».

Ripensando alle operazioni più importanti di questo quadriennio il maggiore Tatulli ricorda quella denominata Super slot (di cui parliamo nell’articolo sotto, ndr) per il contrasto all’evasione fiscale, quella di contrasto al riciclaggio, battezzata Casse macellate, la lotta allo spaccio di stupefacenti e, più in generale, la miriade di interventi per contrastare tutte le forme di illegalità. Continua a raccontare: «L’operazione Casse macellate ci ha permesso di arrestare un imprenditore albese che, grazie a una serie di operazioni illecite, utilizzando sofisticati movimenti contabili – tutti a danno dei creditori rimasti insoddisfatti – si è intascato 600mila euro, omettendo di versare ben 2 milioni all’erario. Invece il più grande sequestro, legato al traffico di droga, è stato quello operato in una villa a Neive, acquistata da un albanese, a capo di una banda di connazionali, che spacciavano hashish, cocaina ed eroina».

Una delle azioni messe in campo dal Gruppo di Bra durante i lockdown connesse alle due prime ondate della pandemia, su indicazione della Prefettura di Cuneo – che è valsa sia al maggiore sia ai suoi uomini un elogio da parte del prefetto – è stata quella della verifica delle imprese che continuavano a essere operative anche in quel periodo molto complesso. Aggiunge il maggiore Tatulli: «Il prefetto ci aveva chiesto di verificare che le aziende aperte perché con codice Ateco adeguato, avessero realmente i requisiti per operare. Nella maggior parte dei casi è stato così, ma abbiamo anche rilevato la presenza di qualche “furbetto” che cercava di sfruttare la situazione complicata, pensando di eludere i controlli». E conclude: «Dopo questi anni di lavoro braidese, vorrei ringraziare tutti i miei collaboratori e la comunità che mi ha accolto, di cui serberò un ottimo ricordo».

Valter Manzone

Il capitano Tagliabue sarà il nuovo responsabile, vice il tenente Ialongo

Nuovo comandante per il Gruppo braidese della Guardia di finanza: al maggiore Diego Tatulli succede il capitano

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Matteo Bruno Tagliabue

, classe 1988, originario della Valle di Lanzo, che arriva nella città della Zizzola dopo 5 anni di servizio presso il Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Torino. Durante i suoi quattro anni di attività, quello che era il capitano Tatulli – formatosi alla scuola militare Nunziatella e, successivamente, all’Accademia della Guardia di finanza – è diventato maggiore.

 

In questo quadriennio la Compagnia di Bra si è trasformata in Gruppo di Bra. I due ufficiali sono stati ricevuti, nei giorni scorsi, dal sindaco Gianni Fogliato e dal suo vice Biagio Conterno.

Al Gruppo di Bra, che ha sede in via Ernesto Guala (in quella che fu la caserma Trevisan) degli Alpini e ha la giurisdizione su tutti i Comuni di Langa e Roero e sulle due città più significative, Alba e Bra, è stato inviato, recentemente, anche un secondo ufficiale, con il ruolo di vicecomandante: si tratta del tenente

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Renato Ialongo

, classe 1997, che ha da poco concluso il suo ciclo di formazione. Il tenente è stato destinato a Bra come comandante del Nucleo operativo e vicecomandante del Gruppo braidese.

 

v.m.

Con Super slot scoperta evasione per 4 milioni

Una delle principali azioni della Guardia di finanza braidese, al comando del maggiore Diego Tatulli, è rappresentata dall’operazione Super slot conclusasi nelle scorse settimane.

Alcune persone avevano il monopolio delle sale da gioco e delle scommesse tra Alba e Castagnito e avevano anche escogitato un modo per garantirsi introiti milionari. Con l’operazione Super slot la Guardia di finanza del Gruppo di Bra, coordinata dalla Procura di Asti e con la collaborazione dell’Agenzia delle entrate, ha individuato una frode fiscale milionaria, recuperando un bottino di circa 4 milioni di euro.

Le operazioni societarie erano realizzate da tre soggetti residenti nell’Albese, soci e rappresentanti legali di numerose realtà imprenditoriali riconducibili a una holding familiare italiana, con l’intento di abbattere – in modo illecito – gli utili generati dalla lucrosa attività nel settore dei giochi. Il loro stratagemma consisteva, attraverso operazioni di trasferimento di rami d’azienda e fusioni per incorporazione, nell’attribuire un valore esorbitante a dei beni immateriali (un software database), che veniva rivalutato sensibilmente a ogni operazione successiva, per importi da 6 a 9 milioni di euro, legittimando un corposo e illecito abbattimento dell’imponibile, così come definito dalla normativa fiscale vigente.

Il bene immateriale inesistente, infatti, dopo aver esaurito il proprio processo di ammortamento contabile, subiva un’ulteriore rivalutazione patrimoniale, pronto per essere oggetto di una nuova operazione straordinaria. Commenta il maggiore Tatulli: «Questo schema “a cascata” è stato ripetuto in più occasioni, coinvolgendo quattro diverse società, tutte riconducibili alla famiglia di imprenditori. Grazie a diverse perquisizioni, esami e accertamenti patrimoniali, abbiamo confermato l’impianto accusatorio e sequestrato il denaro frutto dell’evasione fiscale, che in parte era già stato reinvestito in titoli di Stato, azioni e altri prodotti finanziari».

v.m.

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