Ambientalisti contro il polo logistico di Fossano: troppo consumo di suolo

AMBIENTE Fossano si prepara ad approvare il progetto del nuovo polo logistico Conad su un’area a destinazione agricola con un consumo di suolo di circa 100 mila metri quadrati e un grave impatto paesaggistico.

Legambiente, Pro natura, Cuneo birding, Lipu e Italia nostra hanno raccolto in una lettera le loro perplessità: «Il progetto in un primo tempo andava a gravare su un’area industriale dismessa (ex stabilimento Michelin), con consumo di suolo praticamente nullo e impatto paesaggistico minore, oltre ai vantaggi non indifferenti sul piano ambientale: presenza di un raccordo ferroviario con la linea Torino-Savona; traffico aggiuntivo su gomma più distante dall’abitato; presenza di un impianto di cogenerazione-teleriscaldamento. L’area Michelin è tuttora disponibile poiché la società di autotrasporto Lannutti, attuale proprietaria, la vuole alienare. Risulta del tutto incomprensibile il cambio dell’area dove impiantare il polo logistico deciso in concorso con l’Amministrazione comunale di Fossano».

magazzino polo logistico
Foto di repertorio

Le associazioni ambientaliste rimarcano anche che «Conad nel bilancio di sostenibilità dichiara di prestare ogni attenzione per ridurre le emissioni climalteranti ma questa lodevole attenzione confligge, nel caso di Fossano, con il consumo di suolo previsto, che comporterà, oltre alla scomparsa di terreni produttivi, emissioni notevoli legate alla fase di costruzione e durante il funzionamento con il movimento di centinaia di camion, mentre il sito Michelin garantirebbe anche un trasporto intermodale data la presenza del raccordo ferroviario». Ambientalisti critici anche nei confronti dell’impatto visuale e paesaggistico «dovuto alla pesante alterazione dello skyline causato dai quasi trenta metri di una parte dei nuovi fabbricati».

«Ci auguriamo e speriamo vivamente che la Conad e l’Amministrazione comunale vogliano rivedere questa scelta tornando alla primitiva proposta che non comporterebbe consumo di suolo agricolo. Nella grave situazione ambientale che tutti abbiamo sotto gli occhi, la scelta di costruire in questo modo non ha più ragioni né scusanti, soprattutto laddove esistono valide alternative», si conclude la lettera firmata da:

  • Bruno Piacenza, presidente Legambiente Cuneo
  • Domenico Sanino, presidente Pro natura Cuneo
  • Albino Gosmar, presidente Cuneo birding
  • Silvio Galfrè, presidente Lipu Cuneo
  • Alberto Collidà, presidente Italia nostra Cuneo
  • Paolo Di Marco, presidente Italia nostra Fossano

 

 

 

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