POLLENZO Perdita, rispetto, ripristino: i tre concetti espressi dal vice-presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche, Silvio Barbero, sintetizzano al meglio il messaggio che studiosi ed agronomi hanno voluto comunicare nel corso della Conferenza sull’agricoltura simbiotica, tenutasi nella Sala Rossa dell’Università di Pollenzo nella mattinata di venerdì 5 novembre.
Protagonisti degli interventi tenuti da biologi, medici ed addetti ai lavori sono stati i microbioti: le microparticelle presenti nel sottosuolo e nei vari organismi, invisibili all’occhio umano, svolgono infatti un ruolo fondamentale nei processi di crescita e sviluppo. Simbionti che sono minacciati, ad esempio, dal ricorso sempre più massiccio a fertilizzanti di sintesi chimica, che bloccano questi processi.
Gli interventi sul palco hanno voluto dunque far luce su questo aspetto, e, più in generale, sulla “One Health”, una concezione quasi filosofica, che lega salute umana, animale e dell’ambiente: una tematica che spazia tra varie discipline, e pertanto sono stati diversi gli argomenti toccati: la biologa Alessandra Salvioli si è concentrata sui funghi micorrizici, i quali, dopo essersi insediati nelle radici delle piante, esplorano il suolo circostante, prelevando nutrienti ed acqua da destinare all’ospitante, che cede a propria volta carbonio; Andrea Pezzana, medico nutrizionista, si è invece focalizzato sul tema del metabolismo in relazioni ai microbioti presenti nell’intestino.
L’interdisciplinarietà è infatti alla base di questa tematica, come ha confermato il medico veterinario Sergio Capaldo nel suo discorso introduttivo: il presidente de “La Granda” ha infatti evidenziato, parlando di agricoltura ed allevamento, come l’obiettivo principale debba essere quello di «lavorare con il mondo della ricerca per capire come operare nel modo meno violento possibile».
Dennis Bellonio