La mancanza di una cultura scientifica spinge a credere nei complotti e a negare il Covid-19

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LETTERA AL DIRETTORE «Non ci viene detta la verità». Il fronte “no vax” e “no covid” è battagliero e convinto. Parole quali “dittatura sanitaria” creano danni ingenti. Così come questo campionario di frasi: “Il Governo mente! I Rothschild diffondono il vaccino per soggiogare il mondo! È un complotto delle élite ebraiche e dei banchieri! Nel vaccino ci sono le proteine spike che creeranno morti e sterilità, per ridurre la popolazione! Il Covid-19 non esiste, fa più morti un’influenza! I morti sono di altre malattie, ma i dati vengono falsati dai poteri politici e dai mezzi di comunicazione! Il vaccino serve solo ad arricchire le case farmaceutiche”.

Da questi discorsi, sembra che molti siano diventati esperti di geopolitica ed epidemiologia, dopo aver conosciuto su Internet qualche autoproclamatosi esperto, sostenitore di una qualche fantomatica verità celata e, per questo, ignorato dalla comunità scientifica, perché il mondo corrotto non sopporta che un vero saggio sfidi i poteri forti che governano tutti come burattini, facendoci credere quello che non è e lobotomizzandoci con la Tv e la radio. Interessante teoria. Ma il punto è: perché escludere le ipotesi più semplici? Le formulerei così:

  • 1) Si è diffuso un nuovo virus, grazie alla mobilità accresciuta: è capitato oggi, come in passato e nel futuro. Virus e batteri mutano e nascono ceppi più pericolosi.
  • 2) La comunità scientifica si è mobilitata su ricerca di vaccini e cure. I Governi hanno scelto di ridurre la libertà dei cittadini: un compromesso, per contenere il contagio.
  • 3) Vaccini e cure possono avere effetti collaterali, ma l’analisi medico-statistica dà nettamente superiori i vantaggi rispetto agli svantaggi.

Ho provato a dire queste cose a “no vax” e “no covid”, ma senza successo. “Non ci viene detta la verità” è il mantra. Per loro esistono due fronti distinti: il loro, che è piccolo e fatto di persone illuminate; e il nostro, fatto di decerebrati, che hanno sempre rispettato le indicazioni sanitarie, facendosi vaccinare, persuasi di fare l’interesse della comunità. In questo mondo di bianco e di nero, sarebbe in pieno corso uno scontro sanguinoso fra il bene e il male, come in Guerre stellari. Cosa vi è dietro? Per me, c’è il desiderio di sicurezza, di controllare e rendere umana la componente naturale dei rischi.

Dire “ogni cent’anni o giù di lì capitano epidemie, causate da mutazioni di batteri e virus” fa paura. Possiamo contenere con i progressi di medicina e scienza questa “bomba a orologeria”, ma mai vincere completamente.

L’approccio dei complottisti è differente. Immaginano che il nostro mondo sarebbe un paradiso, se non ci fosse un’élite umana (i politici corrotti, i banchieri e la finanza globale) ad arrecare dolore e discordia, diffondendo falsità e paure. Il mantra “non ci viene detto il vero!” diventa un credo per il complottista. Questo spostare l’attenzione dalle cause naturali a quelle umane dà a “no vax” e “no covid” un senso di sicurezza. Infatti, credere di avere per nemici degli uomini, che possono essere vinti e rovesciati dai loro troni, è più rassicurante del renderci conto di quanto l’ambiente naturale in cui viviamo sia da sempre minaccioso e ostile.

La specie umana popola il pianeta Terra ed essa ci pare stabile e sicura soltanto perché le nostre vite non sono così lunghe da percepirne i cambiamenti. Le alcove dei complottisti ignorano la debolezza fisica dell’uomo di fronte all’enorme potenza della natura nei tempi lunghissimi dell’evoluzione.
Una delle cause dell’impetuoso diffondersi delle teorie del complotto risiede anche nella scarsa cultura scientifica in Italia. La scienza non è dogmatica, ma il frutto di un lavorio delle menti, alla costante ricerca della verità, ma senza la presunzione di possederla.

L’emergenza globale che stiamo vivendo è forse quella di un’ignoranza diffusa. Scriveva Pascal: «Mediante lo spazio, l’universo mi circonda e mi inghiottisce come un punto; mediante il pensiero, io lo comprendo». Vorrei che questa fiducia nelle capacità intellettuali umane, unita alla percezione della nostra limitatezza, potesse essere appresa a scuola prima delle singole nozioni.

Francesco Barbero, Alba

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