ENTI LOCALI Per il prossimo quinquennio, il servizio di tesoreria comunale a San Benedetto sarà gestito dalla banca Intesa Sanpaolo. Il canone che il Comune dovrà corrispondere è di 1.800 euro all’anno. Accanto a quello che può apparire un semplice passaggio burocratico, il sindaco Emilio Porro ha però rilevato alcuni problemi, legati soprattutto «alla difficoltà di trovare qualcuno a cui dare in gestione il servizio e con un costo non indifferente, specialmente per le nostre casse. Anni fa c’era la fila per aderire e molte volte il servizio era offerto gratuitamente. Ogni ente locale aveva un deposito. Ora gli istituti sono soltanto un tramite con la Banca d’Italia. Non essendoci più la giacenza e dovendo soltanto disbrigare pratiche, hanno perso l’interesse». Aggiunge la segretaria comunale Monica Basso: «Tempo addietro, erano le banche a dare contributi agli enti locali per poter gestire il servizio. Prima non era una voce di spesa, ora lo sta diventando e costringe a togliere risorse ad altri capitoli. In precedenza, San Benedetto spendeva solo 500 euro l’anno».
Il sindaco di Igliano Flavio Gonella, per anni segretario della Comunità montana alta Langa, commenta: «Gestire la tesoreria era un modo per le banche di farsi pubblicità. Ora il lavoro si è notevolmente ridotto, si fa quasi tutto su Internet e, a meno che il Comune, non debba gestire buoni mensa o altre entrate, è molto semplice». Prosegue Gonella: «La Bre offriva un servizio capillare, ma con le fusioni successive è diventato difficile potersi rapportare con qualcuno. Molti paesi stanno affidando il servizio alle Poste, presenti quasi dappertutto. Attorno a Ceva, il banco Azzoaglio sta agendo in questa direzione: contestualmente all’apertura di sportelli, prende in carico la tesoreria. Altre banche, oggi, probabilmente sono meno legate a un discorso territoriale e vedono la gestione come un peso».
Davide Barile
