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Ricoveri rinviati: ne sono saltati sedicimila

Varianti Covid, in Piemonte parte la rilevazione rapida 1

RETE ONCOLOGICA Il 4 febbraio si è celebrata la Giornata nazionale contro il cancro, una data che assume un’importanza ancora maggiore dopo due anni di pandemia che hanno avuto ricadute anche sulla presa in carico dei pazienti oncologici, sia per quanto riguarda i programmi di prevenzione che gli interventi. Anche se, alla luce dei dati, l’ultima ondata è stata retta dal sistema piemontese meglio delle precedenti. Il merito va anche alla Rete oncologica del Piemonte e della Valle D’Aosta, nata sei mesi fa, con cui è stato migliorato il sistema di assistenza dei pazienti sul territorio. La prima “uscita ufficiale” dell’ente è stata una conferenza stampa della scorsa settimana, durante la quale l’assessorato alla sanità della Regione ha fatto il punto sulla situazione.

«L’impatto della pandemia è stato molto significativo sui programmi di cura, soprattutto nella prima ondata, durante la quale si è registrato il blocco temporaneo dei programmi di screening, con riduzioni dell’attività complessiva. Nell’ondata attuale, negli ospedali, l’attività chirurgica, medica e radioterapica ha saputo reagire meglio alle criticità e stiamo assistendo a una progressiva normalizzazione», ha detto l’assessore Luigi Icardi illustrando le forti differenze tra i periodi più intensi della pandemia. I numeri sono chiari: nel 2018 e nel 2019, prima del coronavirus, il numero totale di ricoveri oncologici in Piemonte si aggirava sui 74mila all’anno, di cui 30mila in day hospital e 44mila in regime ordinario, mentre nel biennio 2020-2021 sono scesi di circa 16mila unità.

Francesca Pinaffo

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