Banca d’Alba chiama i soci a raccolta sul bilancio 2021

Assemblea Banca d'Alba
L'assemblea della Banca d'Alba del 2019

ALBA I numeri, per una banca, sono importanti; per questo li citiamo subito: oltre 61mila soci, in crescita quotidiana, 168mila clienti, 448 Comuni serviti in 8 province di Piemonte e Liguria, 75 filiali. Per Banca d’Alba, che si conferma il primo istituto di credito cooperativo per compagine sociale in Italia, i volumi significano 11,4 miliardi di euro, con 424 milioni di fondi propri e un utile netto pari a 26,2 milioni. La banca “differente”, per citare uno slogan molto efficace, nasce nell’ottobre del 1998 dalla fusione di tre radicate casse rurali e artigiane, sorte sul finire dell’Ottocento: Diano (1895), Gallo di Grinzane Cavour (1900) e Vezza (1899).

Nella prestigiosa sede di via Cavour cita con orgoglio i risultati del 2021 – e di tre anni d’impegno – il presidente del Consiglio di amministrazione Tino Cornaglia, pronto a snocciolarli all’assemblea prevista per domenica 8 maggio alle 10, la prima del dopo pandemia. Si terrà, come tradizione, in presenza, nella tensostruttura allestita in piazza Medford, stimando di accogliere almeno 15mila persone.

E a chi gli chiede il segreto del successo in un tempo tanto travagliato Cornaglia risponde, pacato: «Abbiamo lavorato con grande attenzione e professionalità, guardando avanti, grazie anche a tutto lo staff guidato dalla Direzione generale. In questo momento affrontiamo con entusiasmo pure l’impegno organizzativo dell’assemblea – chiamata a esaminare il bilancio 2021, oltre che a eleggere il Consiglio d’amministrazione, il Collegio sindacale e il Collegio dei probiviri – per dare un segnale forte della nostra presenza sul territorio. Ci aspettiamo una grande risposta, specie dai giovani, cresciuti in quest’ultimo triennio: abbiamo 15mila soci under 30».

Domenica 8 maggio trona l’assemblea di Banca d’Alba
Da sinistra Pierpaolo Stra (presidente del comitato esecutivo), Tino Cornaglia (presidente Banca d’Alba) e Riccardo Corino (direttore generale)

Alla grande assise albese, che coincide con l’ultimo fine settimana di Vinum, sarà sottoposto il rendiconto del secondo anno vissuto con il Covid-19, eppure «il migliore della storia di Banca d’Alba». Nella sede centrale della più importante Bcc nazionale cresciuta in tempo di pandemia non ci si fa spaventare dalla falce dell’inflazione o dall’impatto del conflitto ucraino. Ma non è presunzione: «Lavoreremo come sempre per il territorio», si afferma. Domenica 8 i soci saranno invitati a confermare la fiducia alla squadra uscente, con alcuni avvicendamenti previsti nel segno della competenza. Conferma Cornaglia: «Banca d’Alba è riconosciuta come soggetto rilevante nel sistema creditizio: pertanto dobbiamo mantenere impegno e formazione». Tirando le somme, è stato un triennio importante, in cui l’istituto di via Cavour si è rafforzato «nel suo ruolo sociale come di comunità, per farsi attento a tutte le necessità, quale importante riferimento economico ma anche culturale per un’area sempre più ampia», dice il presidente. Eppure, una banca solida e con una struttura robusta ha saputo essere molto agile all’occorrenza: «Per fare un esempio, abbiamo convertito in tempi rapidissimi i nostri centri medici in hub vaccinali per venire incontro alle esigenze sanitarie, fornendo una presenza costante in pandemia».

Pierpaolo Stra, presidente del Comitato esecutivo dell’istituto bancario albese, ma pure vicepresidente vicario di Iccrea – il maggiore gruppo bancario cooperativo italiano, che permette alle Bcc associate importanti economie di scala –, approfondisce, parlando dei numeri che Banca d’Alba presenterà in assemblea: «La nostra attività si è concretizzata in oltre 400 milioni di euro di nuove erogazioni. Oltre all’impegno ordinario, abbiamo colto due opportunità: il ricorso alle garanzie statali per finanziare la ripresa economica e l’acquisto da famiglie e imprese di oltre 200 milioni di crediti fiscali».

Gli interventi del Governo hanno infatti fornito grande impulso all’edilizia e continuità alle aziende, tanto che nell’ultimo triennio sono stati erogati da via Cavour 12.320 mutui a famiglie e imprese per un totale di 1,25 miliardi di euro. Intanto, Banca d’Alba «ha proseguito l’azione di miglioramento della qualità del credito, con prudenti coperture del deteriorato. Le sofferenze nette si sono così ridotte allo 0,5%, il minimo storico, bene al di sotto della media nazionale», precisa infine Stra.

Maria Grazia Olivero

«Crescere per sostenere il territorio»

L’ASSEMBLEA Ma che cos’è una banca di credito cooperativo? Le prime nascono a fine Ottocento per combattere l’usura e sviluppare i territori di riferimento. In effetti, le Bcc sono istituti in relazione con una cultura d’impresa orientata alle persone, facendo del sistema un protagonista “differente”, con un ruolo primario nel panorama nazionale. Lo spiega il sito Internet del credito cooperativo e il concetto calza a perfezione a Banca d’Alba. Ne parliamo con il direttore generale Riccardo Corino.

Banca d’Alba è sempre in crescita Corino, vero?

«Partiamo dai numeri. I clienti sono 168mila, aumentati anche durante gli anni della pandemia. I volumi complessivi sono incrementati nel 2021 di 950 milioni, per raggiungere gli 11,4 miliardi di euro. La crescita del numero dei clienti e dell’operatività ha consentito un utile netto di oltre 26 milioni di euro».

Che cosa significa crescere per l’istituto di via Cavour?

«La redditività si traduce in maggiore solidità patrimoniale: i mezzi propri di Banca d’Alba raggiungono i 424 milioni e rappresentano la maggiore possibilità di sostenere il credito sul territorio».

Andando controcorrente, avete aperto nuove filiali.

«Nizza Monferrato è un territorio dove siamo già conosciuti, ma ci ha favorevolmente sorpreso Genova, dove abbiamo riscontrato grande interesse e fiducia da parte di clienti e soci, che aumentano davvero ogni giorno».

La sua squadra è “differente” come la banca?

«Condivido i risultati con i miei 500 collaboratori, in primis Elvio Curti ed Enzo Cazzullo, riconoscente del loro impegno quotidiano, anche in momenti difficili».

m.g.o.

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