CUNEO Denunce per un milione e 700mila euro pervenute agli sportelli della Questura in pochi mesi: numeri allarmanti che danno un’idea delle dimensioni assunte dalle truffe del falso trading on-line. In condizioni normali, questa pratica viene utilizzata dai privati per effettuare autonomamente investimenti su piattaforme Internet, senza intermediazione né controlli da parte di enti di credito: un elemento sfruttato dai malviventi, per far cadere in trappola le vittime, proponendosi, attraverso basa l’invio di proposte di investimento, tramite messaggi di testo, chiamate vocali o sui social, quali intermediari finanziari. Fra gli stratagemmi utilizzati, per rendere credibili proposte fasulle di investimento ci sono riferimenti ai dati di crescita del gruppo Amazon – con la proposta di versare 200 euro e la promessa di rendite elevate – ma anche operazioni analoghe con l’acquisto di Bitcoin (le valute virtuali) e materie prime. In realtà, come verificato dalla Polizia postale, le somme corrisposte finiscono su conti in Lituania, Estonia, Germania e Regno Unito e i truffatori riescono a ottenere dati sensibili e coordinate bancarie delle vittime e usare, in alcuni casi, i loro conti correnti, come contenitori attraverso i quali far transitare somme versate da altri bersagli. Per questa ragione gli agenti della Questura di Cuneo raccomandano «di non inoltrare documenti d’identità, né selfie e avvisare le Forze dell’ordine e la propria banca», nel caso si ricevano messaggi che promettono facili guadagni.
Davide Gallesio