Da settembre corso di laurea per infermieri al San Lazzaro di Alba

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Immagine d'archivio

ALBA Come anticipato nelle scorse settimane da Gazzetta d’Alba (vedi l’articolo qui sotto) a partire dall’anno accademico 2022-2023 Alba sarà nuovamente sede del corso di laurea in infermieristica dell’Università del Piemonte Orientale. La sede sarà temporaneamente (per il primo anno di corso) la Casa della salute nell’ex ospedale San Lazzaro di Alba; seguirà, poi, un trasferimento presso una sede messa a disposizione dal Comune che ha in progetto la ristrutturazione di un’ala del complesso della Maddalena.

Il corso di laurea in infermieristica afferisce ai corsi di laurea delle professioni sanitarie ed è a numero programmato. I requisiti di accesso sono il possesso di un diploma di scuola media superiore e il superamento di una prova di ammissione. Per l’ateneo del Piemonte Orientale la prova di ammissione si terrà a Novara in via Perrone 18 giovedì 15 settembre ma è possibile esprimere la preferenza per la sede di Alba.  Tutte le informazioni per l’iscrizione alla prova d’ammissione sono reperibili all’indirizzo https://scuolamed.uniupo.it.

La durata del corso di studi in infermieristica è di 3 anni. Le attività didattiche sono articolate in 180 crediti formativi universitari complessivi, di cui almeno 60 da acquisire in attività formative volte alla maturazione di specifiche capacità professionali. La didattica frontale occupa circa la metà dei crediti formativi totali, mentre la restante quota è assegnata a tirocini professionalizzanti, a sessioni di tutorato su discussione di casi e risoluzione dei problemi, a laboratori didattici per l’apprendimento di abilità tecniche e relazionali, a seminari, allo studio guidato e alla produzione di report. Le sedi dei tirocini saranno l’ospedale Michele e Pietro Ferrero a Verduno.

L’Asl Cn2 è da sempre attenta alla formazione dei nuovi professionisti, anche grazie al sostegno della fondazione Ospedale Alba-Bra Onlus, con iniziative come “Adotta un medico specializzando”.

Il direttore generale dell’Asl Cn2, Massimo Veglio commenta: «Un altro fondamentale tassello per ampliare la comunità professionale attiva presso la nostra azienda e per estendere i servizi sia ospedalieri che territoriali. Ora occorre dare massimo risalto all’iniziativa in modo che i giovani vengano a conoscenza di questa nuova possibilità di formazione e di lavoro al servizio della comunità».

Al San Lazzaro i corsi per infermieri

SOTTO LE TORRI  La facoltà di scienze infermieristiche aprirà i battenti a settembre, in via provvisoria in un’ala dell’ex ospedale San Lazzaro di Alba: ad annunciare gli ultimi sviluppi del progetto, nato dalla collaborazione fra l’Università del Piemonte orientale e l’Azienda sanitaria di Alba e Bra è il direttore della circoscrizione Massimo Veglio: «Non volevamo più aspettare un altro anno, il periodo di tempo che sarà necessario per allestire la nuova sede nel complesso della Maddalena (in via Vittorio Emanuele II, ndr) e rendere operativa la scuola, così ci siamo orientati verso lo sviluppo di una soluzione temporanea per dare una risposta alla grave carenza di personale infermieristico registrata nella nostra area». Secondo i piani formulati dal Comune, infatti, la facoltà avrebbe dovuto accogliere la prima annualità di studenti già a settembre, in concomitanza con l’avvio dell’anno accademico 2022-23, nei locali ricavati all’interno della manica al primo piano del complesso della Maddalena.

Alla soluzione l’Amministrazione comunale – intenzionata a riattivare il corso di laurea dopo la chiusura della sede di Piana Biglini, dove per anni si erano svolte le lezioni – era giunta dopo la richiesta dell’università di individuare nuovi locali in centro: la scelta era ricaduta sulla porzione dell’edificio per il quale sono in corso lavori di riqualificazione (basti pensare al futuro Museo del tartufo).

Per reperire le somme richieste dalle opere edili previste – tre aule da 50 posti l’una, una sala informatica, una per le simulazioni, spazi per lo studio: in tutto circa mille metri quadri – l’esecutivo di Carlo Bo aveva deciso di candidare il progetto a uno dei bandi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). L’esito della procedura è stato positivo: il progetto è stato finanziato per 720mila euro ma per adattarlo ai requisiti tecnici richiesti dal Pnrr, i tempi si sono dilatati di circa dodici mesi, con la previsione di vedere inaugurati i locali a settembre 2023, con un anno di ritardo rispetto alle previsioni. A giugno, la Giunta ha dato il via libera al progetto esecutivo, con l’idea di bandire al più presto le gare per la realizzazione dei lavori.

Un altro anno di attesa però è parso troppo lungo per i vertici dell’Azienda sanitaria locale: «Verso metà luglio, l’università aprirà il bando per iscriversi al corso, impostato su una durata triennale. Terminato il percorso i laureati saranno a tutti gli effetti infermieri», riprende Veglio. Dovrebbero essere cinquanta i posti disponibili su Alba: «la nostra Azienda sanitaria, metterà a disposizione docenti, tutor e altre professionalità, che collaboreranno con il personale universitario. Per noi, sarà un grande investimento in termini di risorse: a breve, identificheremo uno spazio adatto ad accogliere provvisoriamente la scuola, tra i locali disponibili nella parte storica del San Lazzaro».

Per capire l’urgenza di formare nuovi infermieri, è sufficiente focalizzarsi sulla carenza con cui ogni giorno fa i conti la sanità territoriale: «La circoscrizione da me diretta ha in organico circa 700 infermieri: ce ne servirebbero almeno 100 in più. Abbiamo graduatorie a cui attingere, ma il problema è che, per un professionista che vive a Torino o a Cuneo, spostarsi a Verduno per lavoro non è una scelta così attrattiva. Con meno di 2mila euro al mese di stipendio, trasferirsi a vivere nella zona di Alba è una scelta che in pochi possono sostenere», aggiunge Veglio. L’idea di formare infermieri in loco punta proprio a risolvere il problema, «si parte da persone già residenti nel nostro areale o, comunque, disponibili a trasferirsi nei pressi del plesso ospedaliero».

f.p.

 

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