Ultime notizie

Davide Paolini ospite al capitolo dei Cavalieri del tartufo e dei vini di Alba

 1
Il gran maestro Tomaso Zanoletti con alcuni nuovi cavalieri.

GRINZANE CAVOUR Sabato 18 giugno il castello di Grinzane ha ospitato il 301esimo capitolo dell’Ordine dei cavalieri del tartufo e dei vini d’Alba: all’accoglienza del gruppo di sbandieratori Città di Alba sono seguiti i saluti del gran maestro Tomaso Zanoletti.

L’assemblea ha ribadito l’impegno per la candidatura di Alba, Bra, Langhe e Roero a Capitale della cultura 2026. Il coro Vox viva ha fatto da sottofondo alla nomina dei nuovi cavalieri: Paola Canobbio, continuatrice, con le sorelle, dell’attività di pasticceria avviata dal padre Giuseppe; Andrea Carminati, torinese fondatore di un’agenzia di comunicazione; Salvatore Delle Donne, sommelier al ristorante Réva di Monforte; Giuseppe Fenocchio, medico condotto a Neive; Filippo Mobrici, presidente del consorzio di tutela della Barbera; Aldo Vacca, direttore della cantina dei produttori di Barbaresco; Diogo Couto, ristoratore; Marcio Lyra, docente di ingegneria meccanica e l’avvocato Joaquim Mentor. Questi ultimi tre, brasiliani di Rio de Janeiro, in autunno avvieranno la delegazione dell’ordine nella loro città: il capitolo inaugurale si terrà nel prestigioso Copacabana palace.

In seguito, sono stati investiti ad honorem Luigi Barbero, per dodici anni presidente dell’ente turismo albese, e la prefetta di Cuneo Fabrizia Triolo. Dopo la pausa estiva, i cavalieri si ritroveranno, il 17 settembre, per un capitolo incentrato sulla selezione per il 2022 dei grandi vini albesi. Ogni cantina selezionata fornirà cento bottiglie, sulle quali sarà apposta l’etichetta dell’ordine.

Davide Paolini ha presentato il suo Confesso che ho mangiato

Davide Paolini, uno dei più noti critici gastronomici italiani, ha animato l’incontro dei Cavalieri del tartufo, nelle sale del castello di Grinzane. Durante l’assemblea ha allietato i presenti con aneddoti tratti dalla sua ultima fatica letteraria: Confesso che ho mangiato.
«L’ispirazione mi è venuta una sera, durante il primo periodo di confinamento: in televisione ho visto le distillerie delle isole Ebridi. Un luogo dove ero già stato, ma di cui non ricordavo l’itinerario». Dopo tre giorni, il critico si è messo al computer: «Ho cercato di viaggiare, attraverso scrittura e memoria, nei posti visitati in vent’anni». Vi trovano spazio il Giappone e la cultura culinaria del pesce palla, velenoso se non trattato secondo il protocollo; incontri particolari, come quello con George Harrison dei Beatles in Australia, con consiglio «sui ristoranti dove andare a mangiare». In ambito locale, entrano nella narrazione Guido da Costigliole, Cesare di Albaretto della Torre e tanti altri.

Davide Barile

Banner Gazzetta d'Alba