Italia Nostra con il progetto Salvarocche per tutelare i boschi del Roero

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Vezza d'Alba

ROERO «Se non ora quando dovremmo salvaguardare i boschi e le rocche del Roero dall’incuria, dall’abbandono, dallo sfruttamento senza alcuna manutenzione adeguata e programmata?», è questa la domanda al centro della riflessione della sezione albese di Italia Nostra. In un contesto in cui i cambiamenti climatici stanno determinando caldo anomalo e siccità anche nelle nostre zone, servirebbe maggiore attenzione agli interventi di riduzione delle emissioni di gas serra ma anche di tutela di quel patrimonio boschivo utile a mitigarne le conseguenze. Si assiste oggi, secondo alcune associazioni del territorio, a processi che talvolta si muovono in direzione opposta con la trasformazione di superfici di bosco in vigneti.

«Così sta accadendo nelle Langhe, dove le perdite di ambienti naturali e boschivi non si contano più: caso emblematico la forte trasformazione dell’area collinare, che è la porta dell’Alta Langa, sulla dorsale tra Trezzo Tinella e Castino, meta del sempre più rilevante turismo ambientale e culturale legato ai siti fenogliani. Ma altrettanto avviene nel Roero, in una sorta di filo di continuità che unisce le due sponde del Tanaro e ne accomuna i destini».

Poi l’associazione prosegue: «Simile sorte della collina teatro della lotta partigiana è toccata alla collina di Valmaggiore nel territorio di Vezza d’Alba, nel cuore dei boschi che fanno da cornice al santuario della Madonna dei Boschi. In questa area infatti è stato messo in atto un intervento di disboscamento e sbancamento che ha significativamente modificato l’esistente cambiando paesaggio e assetto collinare», denuncia la sezione albese, che aveva già dimostrato in precedenza particolare attenzione al tema con l’associazione Comuneroero e che ha poi rilevato alcune difformità nella conduzione dei lavori. «Al di là di queste, sia pure rilevanti, verifiche, rimane comunque il rammarico di aver perso un altro pezzo di quel patrimonio boschivo e paesaggistico che è patrimonio di tutta la comunità», hanno poi aggiunto.

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Castino

Il progetto Salvarocche, sostenuto da una quindicina di associazioni sul territorio, nasce nell’ottica di creare una maggiore consapevolezza sul tema. Il progetto ha l’obiettivo di tutelare un polmone verde che si estende per oltre ottomila ettari lungo una dorsale di quaranta chilometri di estensione e non aggiunge particolari vincoli al territorio, ma al contrario crea grandi opportunità per una tutela vera, uno sviluppo sostenibile, un’occasione di formazione ed educazione ambientale e ci offre anche la possibilità di creare un unicum nella nostra Regione. L’area di salvaguardia esistente denominata Zona naturale di salvaguardia dei boschi e delle rocche del Roero z2, coinvolge già sei comuni: Bra, Baldissero d’Alba, Pocapaglia, Sommariva Perno, Sommariva Bosco e Sanfrè e va estesa ai sei comuni mancanti: Canale, Cisterna d’Asti, Montà, Montaldo Roero, Monteu Roero e Santo Stefano Roero.

«Il progetto potrà poi avere successo solo se tutti i dodici Comuni saranno capaci di trovare una soluzione organizzativa di gestione sovracomunale, idonea ad assicurare il raggiungimento degli obiettivi prefissati», ha poi concluso la sezione albese di Italia Nostra.

Elisa Rossanino

 

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