Per la Provincia corsa a due tra Robaldo (Azione) e Dalmazzo (centro-destra). Tramonta la candidatura di Bo

Dopo le elezioni si è insediato il nuovo Consiglio provinciale 2

IN PROVINCIA Per le elezioni del presidente della Provincia sarà una sfida a due tra Luca Robaldo, eletto a giugno sindaco di Mondovì con le liste civiche vicine ad Azione e Roberto Dalmazzo, sindaco di Lagnasco che ha annunciato la sua corsa sostenuta dalla coalizione di centro-destra fissano a lunedì sera a Savigliano la conferenza stampa di presentazione.

Tramonta quindi l’ipotesi di avere Carlo Bo al vertice della Granda, candidatura che il sindaco aveva fatto trapelare sin dal marzo scorso.

A lanciare il nome di Robaldo, che, prima della candidatura a primo cittadino, era uno dei più stretti collaboratori del presidente della Regione Alberto Cirio negli uffici di piazza Castello, è stato il sindaco di Busca Marco Gallo, a cui si sono aggiunti 50 colleghi che vedono in lui «una figura inclusiva che rappresenta le complesse sensibilità politiche e culturali della Granda» e, soprattutto, che può restare in carica per l’intero mandato senza dover affrontare la tornata elettorale amministrativa del 2024.

I primi sottoscrittori della candidatura di Dalmazzo sono Antonello Portera, primo cittadino di Savigliano, e Matteo Morena di Cardè che guida  Octavia, associazione tra piccoli Comuni del saluzzese. Dalmazzo vuole ripartire da un Sindaco di un piccolo Comune della Granda con l’obiettivo di creare una rete e sinergie volte a ridare pari dignità a tutte le realtà della Provincia, restituendo al saviglianese e al saluzzese quel ruolo di rilievo che manca a questo territorio ormai da decenni. Anche la candidatura di Dalmazzo ha una matrice civica e mette in programma temi quali la viabilità, la sicurezza stradale, l’ambiente, le scuole e l’attenzione alle categorie più deboli.

Parteciperà alla presentazione di Dalmazzo il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, unitamente ai rappresentanti delle forze politiche di centro-destra che governano il Piemonte e che hanno deciso di condividere le ragioni di questa scelta.

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