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Sara Vezza di Monforte tra le finaliste del premio Ue sul biologico

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LANGA Tra le finaliste del premio Ue per le aziende biologiche c’è anche Sara Vezza, viticoltrice dell’omonima azienda sulla collina di Castelletto a Monforte. Insieme all’austriaca Katharina Lichtmannsperger e alla spagnola Nazaret Mateos Alvarez, è stata scelta dalla giuria speciale dell’Unione Europea per il premio istituito nel 2022 per dare visibilità ad aziende virtuose.

«È una grande soddisfazione aver raggiunto questo traguardo che valorizza l’impegno e la fatica messa in campo durante questi anni», ha commentato Sara, terza generazione della cantina Josetta Saffirio. Dopo aver ricevuto l’azienda dal nonno Ernesto e dalla mamma Josetta nel 2008, ha subito portato avanti il percorso di sostenibilità ambientale ottenendo la certificazione biologica nel 2017. L’azienda, costituita da cinque ettari di vigneto principalmente di nebbiolo, è associata alla Cia Cuneo. «La nostra organizzazione sta promuovendo sempre di più la coltivazione bio e appoggia le aziende indirizzate verso questa strada», ha dichiarato Martina Delù, tecnico della Cia provinciale di Cuneo che segue il biologico.

La filosofia dell’azienda di Sara è riassunta dalle parole della viticoltrice: «Siamo pezzi di un mosaico e attori della natura. Per questo motivo è necessario lavorare la terra con grande responsabilità verso le generazioni che verranno». Praticare il metodo biologico per lei significa: «Guardare al vigneto come a un insieme complesso, costituito di suolo e ambiente. Ed è fondamentale dare voce all’interazione fra le diverse specie vegetali presenti per ottenere un sistema più sano».

Le stesse motivazioni hanno determinato la nascita del premio. L’aumento della produzione agricola biologica, ottenuta attraverso la riduzione dei principi attivi chimici utilizzati nella lotta alle malattie e agli insetti dannosi, influisce positivamente su clima, ambiente, mantenimento della biodiversità e benessere animale. Per questo motivo l’Unione Europea ha introdotto degli obiettivi da raggiungere entro il 2030 tra cui la riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti destinando il 25 per certo della superficie agricola al biologico. I riconoscimenti pensati dall’Unione Europea interessano sette categorie e prevedono otto premi individuali: miglior coltivatrice e coltivatore, miglior regione, città e distretto biologico, miglior piccola e media impresa che si occupa della lavorazione dei prodotti biologici, miglior dettagliante o rivenditore di alimenti e miglior ristorante biologico.

Elisa Rossanino

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