Ultime notizie

Abitare il piemontese: la parola della settimana è bin

Bene, opere buone, preghiera, orazione, benevolenza.

Abitare il piemontese: la parola della settimana è Possacafé 13

ABITARE IL PIEMONTESE La preghiera altro non è che un testo, un pensiero o un’azione mediante cui le persone esprimono gratitudine o improntano una richiesta poiché qualcosa accada o meno. Convenzionalmente la preghiera si collega alla religione, dunque alla fede: quella “canonica” prevede un testo spesso riconoscibile, così come una postura ben precisa, pensata dagli antichi per portare energia favorevole alla persona, soprattutto se ripetuta regolarmente. Per altri la preghiera non è direttamente collegata alla religione, ma ai fatti. Ci sono azioni così buone e significative da risultare vere e proprie. Un proverbio diceva: o basta nen nen fe ‘ȓ mà, o vanta dcò fé ëȓ bin (non basta solo non fare del male, bisogna anche fare il bene). Sono concetti così antichi e desueti, da risultare quasi una piacevole novità.

Una sera, poco prima di andare in scena in un paesino piemontese, un uomo ci tenne che andassi a vedere il suo museo di oggetti antichi che avevano fatto la storia della civiltà contadina. C’erano gli scapìn, un potagé, un siàss e tantissimo altro. Poco vicino all’uscita c’era una zona dedicata agli elementi sacri, tra cui un libretto dalla copertina marrone e un bigliettino indicante l’iscrizione liber dëȓ bin (libretto di preghiere). Ecco che allora mi tornò alla memoria che la preghiera è rappresentata dal sostantivo maschile piemontese bin o ben, a seconda della zona.

Mi preme citare un passaggio di Nino Costa; nella poesia La Madòna dij soldà, scrive qualcosa a questo proposito:

Chila ai ciama pian, pianin:
«Su, masnà, ch’i ‘ndoma vìja,
su, masnà, ch’i diso ‘l bin».

L’origine di bin proviene dall’avverbio latino bene di diffusione panromanza, che segue in ambito popolare e regionale diverse piste semantiche: il bene stesso, le opere buone, i beni appartenuti, il beneficio, le opere di pietà verso il prossimo fino, appunto, alla preghiera. Effettivamente, insegnano gli anziani più saggi, recitare la preghiera quotidiana del mattino e della sera significava dire qualcosa di bene, perché dire il bene, porta il bene. E viceversa. Non a caso anche in italiano esiste il verbo benedire, ossia dire bene.

Paolo Tibaldi

Banner Gazzetta d'Alba