San Benedetto Belbo ha concesso la cittadinanza onoraria postuma a Beppe Fenoglio (FOTO E VIDEO)

Margherita Fenoglio riceve dal sindaco Emilio Porro la pergamena che attesta la concessione della cittadinanza onoraria postuma a suo padre Beppe.

SAN BENEDETTO BELBO «Un atto dovuto»: così il sindaco Emilio Porro ha definito il conferimento della cittadinanza onoraria postuma di San Benedetto Belbo a Beppe Fenoglio, scrittore profondamente ispirato dal paese nel redigere le sue opere. Un legame solido, iniziato nel 1933 con le vacanze estive a casa di parenti paterni.

Come ha ricordato Daniele Cerrato, consigliere comunale figlio degli amici di Beppe Ugo e Luciana, «Fenoglio seppe far entrare San Benedetto nell’atlante della letteratura, un posto che comprende luoghi reali e immaginati. Dire oggi censa, Bossola, borgo, erta selciata, Cadilù è vedere qualcosa di suo e anche il suo riverbero, una possibilità straordinaria che possiamo cogliere con occhi e sguardo di Beppe Fenoglio».

La cerimonia si è tenuta domenica 2 ottobre: il primo cittadino ha consegnato la pergamena che attesta l’atto nelle mani di Margherita Fenoglio.

La figlia dello scrittore era già presente nel 1969, quando fu intitolata una via a suo padre senza che fossero passati dieci anni, e nel 1972, anno in cui gli fu dedicata al biblioteca. «Dopo la sua morte, mio papà ha ottenuto, in tutto il mondo, i giusti riconoscimenti che non ebbe in vita. Ma nessuno ha fatto tanto quanto San Benedetto» ha commentato.

Il centro dell’alta Langa ha concluso a maggio il recupero della Censa di Placido Canonica, ora un polo letterario accessibile liberamente, che in futuro si arricchirà di una struttura ricettiva.

 

Al termine, Damiano Grasselli ha presentato una versione di Per me era Beppe. Fenoglio raccontato dai suoi più cari amici, basato in gran parte sulle testimonianze di Ugo e Luciana Cerrato.

Davide Barile

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