Abitare il piemontese: la parola della settimana è Feu

Fuoco, falò, incendio, focolare domestico, camino.

Abitare il piemontese: la parola della settimana è Possacafé 22

ABITARE IL PIEMONTESE Il periodo mi suggerisce di analizzare feu, il fuoco: l’effetto di una combustione in cui si manifesta un bagliore brillante detto fiamma in concomitanza con il rilascio di calore e gas. Scoperta del Paleolitico inferiore, può essere di grande aiuto, ma anche rappresentare un serio pericolo.

Ma perché si dice caȓ peid ëȓ feu (caro come il fuoco)?
Per la nostra area culturale, “caro” non ha il solo significato di “caro al cuore”, ma di “caro di prezzo”: la locuzione, nuovamente di moda, nasce evidentemente in un mondo in cui l’accensione del fuoco era un fatto difficile e raro poiché costoso. Un esempio che suffraga il modo di dire ce lo illustra magistralmente Fenoglio nella sua Malora:

Ci andava male: lo diceva la misura del mangiare e il risparmio che facevamo della legna […] Finì che nelle sere d’autunno e d’inverno mandavamo Emilio alla cascina più prossima a farsi accendere il lume, per avanzare lo zolfino. Io ci andai una volta sola, una sera che Emilio aveva la febbre, e quelli del Monastero m’accesero il lume, ma la vecchia mi disse: Va’, e dì ai tuoi che un’altra volta veniamo noi da voi col lume spento, e lo zolfino dovrete mettercelo voi.

Feu risale al latino di origine indoeuropeo focum, inizialmente “focolare domestico”, quindi “casa, famiglia”, e successivamente “fuoco” (in sostituzione del latino classico ignis). Ancora oggi, infatti, quando qualcuno non si muove mai di casa, si dice che o stà a caval aȓ feu (sta a cavallo del focolare). Chi lo associa a quello di Sant’Antonio, lo chiama anche in piemontese feu seȓvàj (come in francese feu savage, fuoco selvaggio). Bruciare qualcosa si dice dé ëȓ feu, invece quando si è di fretta per qualche motivo si dice Avej ëȓ feu ant eȓ bȓàje (avere il fuoco nei pantaloni), oppure avej ëȓ feu ant ëȓ poss (avere il fuoco nel pozzo). C’è una particolarità che mi ha indicato un amico: «In piemontese non esiste la parola “piccante” diciamo semplicemente o brusa peid ëȓ feu (brucia come il fuoco)». Ma ricordiamo anche che il fuoco, unico maschile dei quattro elementi naturali, è ambasciatore di luce e calore, massimo simbolo natalizio. E allora, auguri!

Paolo Tibaldi

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