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Barolo, addio al vignaiolo Luciano Sandrone

Barolo, addio al vignaiolo Luciano Sandrone
Il barolista Luciano Sandrone

LUTTO Aveva il Barolo nel cuore e nei pensieri Luciano Sandrone, illuminato produttore del paese di Barolo che è scomparso la mattina di giovedì 5 gennaio. E pur non arrivando da una famiglia con le radici profonde nel vino ha saputo diventare, in nome di una passione per la terra e per ciò che sa produrre, uno dei produttori più apprezzati e rispettati a livello mondiale.

Nato nel 1946 a Barolo da una famiglia di artigiani (il papà faceva il falegname), ben presto ha rivelato una passione speciale per l’agricoltura e, appena gli è stato possibile, si è avvicinato con entusiasmo a questo mondo. A Barolo, agricoltura voleva dire vite e vino e così negli anni Sessanta Luciano ha incominciato il suo cammino nel mondo vitivinicolo, dapprima come cantiniere alla Cantina Giacomo Borgogno e poi alla Marchesi di Barolo.

In tutto il suo percorso tecnico e professionale non ha mai posto limiti alla sua sete di conoscenza. Anzi, ha sempre cercato il confronto con altre zone e altre viticolture che avessero qualcosa da insegnare. Per questo suo innato desiderio di migliorare ben presto è andato a conoscere la Borgogna, la regione vitivinicola francese con maggiori similitudini con la Langa.

All’inizio degli anni Settanta è riuscito ad acquistare la prima vigna, un vigneto di Nebbiolo ovviamente, e lo ha fatto per provare a produrre un Barolo come lo immaginava lui.

Da quel momento il suo entusiasmo produttivo non si è più fermato: è passato attraverso difficoltà e soddisfazioni, progetti e rinnovamenti, ma ogni suo passo è stato contrassegnato dalla volontà di migliorare per dare ogni volta al suo interlocutore, italiano o straniero che fosse, un vino memorabile.

Tutti i suoi vini, dai tre Barolo (Le Vigne, Aleste e Vite Talin) al Dolcetto d’Alba, alla Barbera d’Alba e al Nebbiolo d’Alba Valmaggiore, sono pietre miliari di quel progresso che la Langa enologica ha compiuto negli ultimi 40 anni e sono ambiti e apprezzati in tutto il mondo.

La sua opera e il suo esempio resteranno indelebili e troveranno il giusto seguito in chi continuerà il suo cammino: la moglie Mariuccia, la figlia Barbara, il fratello Luca e i nipoti Stefano, Alessia e Giacomo.

Giancarlo Montaldo

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