Prezzi in caduta per il coniglio: -25% in un mese

Prezzi in caduta per il coniglio: -25% in un mese

ALLEVAMENTO Continua la crisi del comparto cunicolo cuneese, alle prese con prezzi riconosciuti agli allevatori che non coprono neppure i costi di produzione, cresciuti esponenzialmente nell’ultimo anno. È quanto evidenzia Coldiretti Cuneo sulla base delle ultime formulazioni della Commissione unica nazionale conigli da macello. Im provincia di Cuneo si contano oltre 200 allevanti e circa un milione di capi.

«Nell’arco di un mese – spiega Coldiretti Cuneo – gli allevatori hanno perso quasi 70 centesimi al chilo: il prezzo dei capi è passato da 2,90 euro a 2,21 euro al chilo con una riduzione di circa il 25% a scapito dei produttori, mentre i costi di produzione si attestano intorno a una media di 2,40-2,50 euro al chilo».

«I prezzi restano alti solo al banco per i consumatori mentre noi allevatori siamo costretti a lavorare in perdita, subendo quotidianamente i rincari folli dell’energia, delle materie prime e dei mangimi», denunciano Fabrizio Devalle e Severino Perano, allevatori rispettivamente di Busca e di Beinette, commissari nella Cun conigli da macello in rappresentanza del Piemonte, che aggiungono: «Viviamo una crisi che va avanti da tre anni, prima il Covid poi la guerra hanno generato tensioni sul mercato e distorsioni lungo la filiera che paghiamo con una grande incertezza per il futuro delle nostre aziende».

«Il 2022 è stato un anno critico per il comparto che ora non trova spazi per recuperare quanto perso. Auspichiamo che l’Ismea certifichi in modo ufficiale e oggettivo il costo di produzione della carne di coniglio, come ha già fatto per altri comparti, allo scopo di avere i dati utili per poter applicare la normativa contro le pratiche commerciali sleali», evidenzia il presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada.

«Portiamo avanti la battaglia affinché diventi obbligatoria l’etichettatura d’origine per la carne di coniglio: ciò consentirebbe ai consumatori di scegliere consapevolmente quella Made in Cuneo e garantirebbe una maggior valorizzazione e una giusta retribuzione al lavoro delle nostre aziende cunicole», evidenzia il direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu.

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