Se la Langa è così, il mondo del vino spiegato ai ragazzi

Se la Langa è così, il mondo del vino raccontato ai giovani 1

ENOLOGIA Il programma si sviluppa in due momenti, tra il 17 febbraio ad Alba, e sabato 18 febbraio in mattinata a Pollenzo. Venerdì al teatro Sociale di Alba Carlo Petrini e Paolo Tibaldi proporranno ai ragazzi – tra gli invitati anche studenti delle scuole di settore – una storia dei personaggi che hanno lasciato un segno nelle vicende dell’area di Langhe Roero e Monferrato e dei suoi vini; al termine la presentazione del nuovo Atlante delle vigne di Langa. Sabato mattina all’Università di scienze gastronomiche “Tutto intorno al vino. Incontri e degustazioni” metterà a confronto produttori di fama con giovani che si stanno affacciando su questo mondo.

Entrando nel vivo degli appuntamenti, la serata di venerdì 17 febbraio alle 21 al teatro Giorgio Busca di Alba sarà una narrazione storica del vino delle Langhe, Roero e Monferrato. Carlo Petrini, fondatore di Slow food, introdurrà l’evento con l’aiuto di Paolo Tibaldi, che condurrà la narrazione supervisionata da Gabriele Proglio, professore di storia all’Università di Scienze Gastronomiche. L’incontro includerà contributi da esperti, studiosi e figure di riferimento del territorio, accompagnati da studenti dell’Università di scienze gastronomiche di Pollenzo con video e immagini. La serata coprirà quasi due secoli di storia del vino, dal Vermouth al Barolo Chinato e il momento in cui il Barolo divenne quello che conosciamo oggi, attraverso la figura di Paolo Francesco Staglieno e Louis Claude Oudart. La serata coprirà anche la lotta contro i flagelli del vino come la fillossera, l’oidio e la peronospora nell’Ottocento, le figure chiave del Novecento come Arnaldo Rivera e Renato Ratti e la trasformazione del mondo del vino nel dopoguerra.

Sabato 18 febbraio, dalle 10.30, si svolgerà l’evento “Tutto intorno al vino. Incontri e degustazioni” presso l’Università di scienze gastronomiche. Questo evento si propone di unire i rappresentanti della vitivinicoltura attuale con coloro che saranno chiamati a continuare il loro lavoro in futuro. Durante la giornata, i partecipanti si siederanno a tavoli da dieci posti, dove tre produttori e sei giovani più un moderatore discuteranno su temi attuali e prospettive future del settore del vino.Il dialogo sarà basato sullo scambio di opinioni e il vino sarà presentato come prodotto che incarna una serie di valori culturali, in un momento in cui sta emergendo un movimento neoproibizionista. I temi affrontati durante l’incontro includeranno la sostenibilità, il cambiamento climatico, l’interpretazione e l’identità del Barolo e la gestione del territorio. Federico Piemonte dell’Unisg sarà uno dei coordinatori dell’incontro e spiega che “immagino che si porrà sul tavolo anche il tema dell’interpretazione e identità del Barolo e dei vini di Langa. E non potremo dimenticare la gestione del territorio: i paesi di qua e di là dal Tanaro sono ormai quasi diventati una meta turistica di massa in un’area che possiede delle fragilità”. Purtroppo, i posti sono già esauriti a causa dell’alta richiesta.

Carlo Petrini sostiene le tradizioni langarole

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Carlo Petrini

Attivista italiano e fondatore del movimento internazionale Slow Food, Carlo Petrini è nato a Bra, nel Piemonte nel 1939. Le Langhe e il Roero, area famosa per la cultura gastronomica e vinicola, hanno avuto un’influenza profonda sulla sua vita e sul suo lavoro, tanto da portarlo a diventare un fervente sostenitore della conservazione della sua tradizione culinaria e della salvaguardia dei suoi produttori locali.

Nel 1986, Petrini ha infatti fondato Slow food, una risposta alla globalizzazione e alla sua influenza negativa sulla cultura alimentare. Il movimento mira a promuovere un’alimentazione sana, equa e sostenibile, e a supportare i produttori locali e le loro tradizioni culinarie. La sede non poteva che essere a Bra, capitale del Roero e città celebre per la salsiccia, perché rappresentativa della migliore espressione dei valori che Slow food promuove.

L’intervista a Carlo Petrini

Da anni Petrini lavora attivamente per supportare i produttori locali della zona, organizzando eventi e promuovendo i loro prodotti attraverso il movimento Slow food. Ha anche fondato il Mercato internazionale del tartufo bianco d’Alba, un evento annuale che celebra la tradizione culinaria della regione e che attrae visitatori da tutto il mondo. Con Se la Langa è così l’obiettivo è quello di trasmettere alle nuove generazioni il patrimonio culturale ed enogastronomico costruito negli anni grazie a figure chiave come Ratti, Rivera, De Giacomi e molti altri.

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Da sinistra: il generale Staglieno, Giulia Colbert, Luciano De Giacomi, Renato Ratti e Arnaldo Rivera.

Renato Ratti, inventore della mappa dei cru

Renato Ratti

Renato Ratti è stato un noto produttore di vino, conosciuto soprattutto per la sua azienda omonima situata nella frazione Annunziata di La Morra. La cantina Renato Ratti è stata fondata nel 1961 e si è fin da subito affermata come una delle ditte più importanti del Piemonte, grazie alla produzione di vini di alta qualità.

Geniale e visionario, Ratti ebbe l’intuizione della designazione dei cru: piccole porzioni di vigneti, che per qualità, conformazione geologica e posizione danno in vinificazione risultati molto diversi tra loro. La loro identificazione inizia con lo studio di antiche cartine delle Langhe, tramite una paziente ricerca archivistica, mossa dal desiderio di conoscere meglio il proprio territorio e al contempo di elevarne il valore. La mappa realizzata da Renato Ratti nel 1971 entra a far parte della cultura del vino e del territorio: ancora oggi è utilizzata e a partire dal 2010 è ufficialmente utilizzata per identificare le Mga del Barolo.

L’azienda è stata una delle prime a utilizzare tecniche moderne di vinificazione, come l’utilizzo di barrique per l’affinamento dei vini, e ha sviluppato una vasta gamma di vini di qualità, tra cui Barbera, Nebbiolo e Moscato d’Asti. Tutti i suoi vini sono ancora oggi caratterizzati da un’attenzione meticolosa ai dettagli e ai processi produttivi, dalla scelta accurata delle uve fino all’imbottigliamento. L’azienda è stata guidata da Renato Ratti fino alla sua morte, nel 2004, ma la sua eredità continua ad essere portata avanti dalla famiglia e dal team della cantina.

Arnaldo Rivera e le Terre del Barolo

Terre del Barolo compie 60 anni d’innovazione 1

Arnaldo Rivera era una figura di altissimo profilo morale che ha ricoperto molteplici ruoli, tra cui maestro, partigiano, sindaco e il primo presidente della cantina sociale Terre del Barolo di Castiglione Falletto. La cantina fu fondata nel 1958 grazie a quaranta viticoltori, e la firma finale apposta nell’atto costitutivo fu proprio quella di Rivera. Nel corso degli anni ’50, i viticoltori erano soggetti privi di potere contrattuale nella vendita di uve, e tutto era nelle mani di mediatori e commercianti. Tuttavia, Rivera prese iniziative concrete per cercare di cambiare la situazione, entrando in contatto con parroci, messi comunali, persone delle frazioni di alcuni paesi di Langa e l’Ispettorato agrario.

Nel 1979 Rivera aderì con la cantina Terre del Barolo all’associazione Piemonte Asprovit: l’adesione della sua cantina fu determinante, così come il suo apporto personale. Il suo esempio fu seguito da altre cantine sociali: Vezza, Govone, Castagnito, Produttori del Barbaresco. Divenne nel 1980 amministratore e vicepresidente di Asprovit e lo rimase sino alla sua morte nel 1987 dando un grande impulso alla cooperazione piemontese. Si impegnò con molta energia e determinazione per creare una cooperazione di secondo grado capace di portare sul mercato il vino in bottiglia e non soltanto lo sfuso. In quest’ottica venne creato il consorzio Cantine Produttori Vecchio Piemont” e contemporaneamente l’Asprovit aderì a Enocoop di Moriondo Torinese, ora Terre da vino in Barolo.

Luciano De Giacomi, pioniere delle tradizioni

Luciano Degiacomi, vita di un innovatore 1
Luciano Degiacomi nelle cascine Drago

Da sempre appassionato della sua terra, Luciano De Giacomi aveva previsto le potenzialità con grande lucidità, lavorando volontariamente e scrupolosamente per recuperare il castello di Grinzane Cavour e trasformarlo in una sede prestigiosa per molte associazioni, tra cui l’Enoteca regionale piemontese Cavour, il museo delle Langhe, sale espositive e di degustazione, e il ristorante del Castello.

Nel 1967, i Cavalieri del tartufo e dei vini di Alba hanno iniziato la loro attività di promozione del territorio e hanno stretto una collaborazione intensa con l’Enoteca regionale, grazie alla virtuosa intesa tra il giovane sindaco di Alba, Ettore Paganelli, e Luciano Degiacomi. Questa collaborazione ha permesso di superare tutti gli intoppi burocratici e la carenza di disponibilità finanziaria.

Degiacomi ha sempre confermato il suo impegno per la diffusione della conoscenza dei vini e della cucina delle Langhe. Un momento chiave è stata l’organizzazione del concorso del Piatto d’Oro nel 1961, mettendo in evidenza le eccellenze della gastronomia locale, e nel 1974 ha dato vita alla Selezione dei Grandi Vini dell’Albese.  Dalla fondazione dell’Ordine nel 1967 fino al 1991, Luciano Degiacomi ha condotto 150 Capitoli e nominato centinaia di nuovi Cavalieri.

 

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